“Se da un lato potrebbe essere una soluzione tampone per contrastare il dilagare nei centri abitati urbani della prostituzione, dall’altro non è la soluzione radicale per la nostra città di Palermo, servirà soltanto a far cambiare look alle prostitute e ad intimidire i clienti dal 16 aprile al 31 agosto, giusto il tempo della durata dell’ordinanza comunale”.
Così Filippo Virzì, Portavoce dell’Ugl di Palermo, in merito all’ordinanza del Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando per il contrasto del fenomeno della prostituzione e a sostegno delle vittime di violenza o di grave sfruttamento emanata, su proposta del comandante della Polizia Municipale.
“Ritengo – conclude Virzì – che la soluzione definitiva possa passare solo attraverso la creazione di aree dedicate fuori dal nucleo urbano, in attesa che qualcuno ancora più in alto capisca che la prostituzione, può solo essere governata e non debellata, con la creazione di apposite strutture controllate dallo Stato, così come avviene in tanti altri paesi d’Europa, controllandone e garantendone i diritti provenienti da un lavoro scelto con consapevolezza, la sicurezza sanitaria e il gettito fiscale”.
Affermo che, anche con le nuove disposizioni legislative, le Ordinanze Sindacali ed i Regolamenti di Polizia Urbana devono essere conformi ai principi generali dell’Ordinamento, secondo i quali la prostituzione su strada non può essere vietata in maniera vasta ed indeterminata. Di conseguenza, i relativi verbali di contravvenzione possono essere impugnati in un ricorso. In più per le medesime ragioni, i primi provvedimenti suddetti non possono essere emessi per problematiche permanenti ed i secondi non possono riguardare materie di sicurezza e/o ordine pubblico.
P.S. I relativi soggetti possono essere sanzionati per evasione fiscale, anche per le tasse locali (art. 36 comma 34bis Legge 248/2006, come chiarificato dalla Cassazione con la Sentenza n. 10578/2011).