Ad ogni elezione sono solito fare, contrariamente a molte persone che ci impestano di propaganda pro-partiti, delle dichiarazioni di non-voto per spiegare (a chi dovesse mai interessare) perché non voterò questo o quel partito.
Stavolta la faccio breve.
Per la prima volta in vita mia andrò al seggio e annullerò la scheda.
A pochi giorni dal voto non sono riuscito ad individuare un partito o un movimento che ritengo adeguato a governare il paese.
Tralascio gli italoforzuti o pentastelluti perché parliamo di coalizioni indegne anche solo di stare in Parlamento, figuriamoci di governare.
Il PD? non scherziamo. Avevo detto che non lo avrei più votato finché Renzi avesse in mano le chiavi della macchina, e a maggior ragione lo penso ora che ha deciso di mandarla a sbattere contro un muro.
Delle altre decinaia di partitini e movimentini provo solo tanta tenerezza, pensando che in un Paese complicato come il nostro ci sia ancora chi pensa di risolvere qualcosa con i personalismi e facendosi il suo partitino condominiale, che magari non prenderà seggi, o se ne prenderà qualcuno sarà solo per metterlo all’asta della compravendita dei partiti maggiori.
Ho avuto per un breve momento la tentazione di votare la Bonino, per la sua storia personale e per il rigore con cui ha attraversato 50 anni di storia italiana.
Poi mi sono ricordato che per una vita ha fatto da sponda a Pannella, Negri (entrambi), Capezzone, Cicciolina e ho pensato che è meglio di no.
In bocca al lupo per il vostro governo, qualunque esso sia, io da oggi sono ufficialmente apolide.
(ma non per questo smetterò di esercitare il mio diritto costituzionale di rompere i coglioni ai governanti).
Rodocarda