In particolare agli ebrei europei ma anche agli zingari, ai comunisti e agli antifascisti di ogni tendenza politica, agli apolidi massacrati nei campi di sterminio.
Ai gloriosi caduti della Resistenza italiana ed europea e ai circa 600 mila soldati italiani che, dopo l’8 settembre 43, rifiutarono di combattere negli eserciti nazifascisti e per questo uccisi (Cefalonia), arrestati e deportati nei campi di lavoro in Germania, in condizione di schiavitù. Fra questi militari, permettetemi di ricordare mio padre, Pietro Spataro (vedi foto d’epoca), che ritornò dal campo di concentramento tedesco nell’agosto del 1945. Solo dopo morto, gli fu conferita una Medaglia d’onore dal Presidente della Repubblica italiana. Ne andiamo orgogliosi! (as)
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