Cavaliere! Prima di ripetere ancora quel bello e nobile slogan “Rivoluzione Liberale” dica una parola sul cazzeggiare dei suoi di Genova (per non parlare degli altri che li hanno preceduti).
Mentre Berlusconi continua, compiaciuto della sua buona forma fisica ritrovata assieme ad un certo successo della sua politica di leader di un sia pur raffazzonato Centrodestra, a ripetere il suo ultimo slogan (in se assai bello!!!) “Rivoluzione Liberale” ed a predicare che ci deve salvare dall’idiozia pericolosa e bugiarda dei 5 Stelle Grillini, i suoi, la maggioranza di Centrodestra del Comune di Genova, che sella riscossa Berlusconiana dovrebbe essere l’antesignana, il simbolo, la speranza, votano all’UNANIMITA’ la proposta cretina, imbroglioncella, pappagallesca, della cittadinanza onoraria a quel granduomo, il magistrato distintosi per aver contribuito ad uno dei più colossali errori giudiziari italiana (7-8 ergastoli dovuti annullare nella revisione del processo sull’assassinio di Borsellino), proposta ripetuta ancora una volta dai grillini.
Avevamo fatto in tempo a far pervenire al Sindaco ed ai consiglieri di Forza Italia di Genova il nostro ammonimento a non cadere nella trappola con l’illustrazione del ridicolo di quel rito, tra l’altro in contrasto con il divieto dei magistrati di ricevere onorificenze, dimostrando la sconcezza di quel gesto di banale adulazione di quell’idolo di un’antimafia bugiarda e fraudolenta, divenuto per una immaginaria “Condanna a Morte” da parte della Mafia beneficiata dai suoi errori, il magistrato più costoso d’Italia.
La maggioranza di Centrodestra ha ripetuto a Genova la prova di succubanza, sconcia e vigliacchetta, nei confronti dei grillini, sfruttatori della loro stupidità di tirapiedi dei più scalpitanti esponenti di quel Partito dei Magistrati che, vero nemico di Berlusconi e soprattutto delle istituzioni libere e democratiche d’Italia, proprio Berlusconi rifiuta di vedere e nominare.
Il Centrodestra ha così fornito all’Italia, alla vigilia di una prova elettorale in cui dovremo difenderci, anzitutto dall’imbroglio di una legge fatta per mortificarci e spogliarci di almeno parte del valore dei nostri voti, la dimostrazione del vuoto a dir poco di intelligenza, di decoro di senso e di responsabilità della schiera che Berlusconi ci racconta di voler ancora portare alla vittoria.
Possibile che Egli non abbia mai avuto sentore dei gesti di piccola ma significativa vigliaccheria e sciocchezza come quello della pupilla dei suoi occhi, la citta laboriosa e seria di Genova?
Possibile che non si renda conto che con queste prove di così poco “moderata” disponibilità sciocca e succube ai riti bugiardi della sinistra e dei 5 Stelle, non andrà da nessuna parte e che nella migliore delle ipotesi tornerà ad essere il bersaglio da baraccone di fiera dei tiri “tre palle ed un soldo” delle procure italiane di cui i suoi temono anche contraddire i tirapiedi grillini?
Mauro Mellini