La città di Cosenza, l’intera Calabria e la classe politica non deve avere paura, “El Miedo”, difendiamo le libere istituzioni nel loro globale e inscindibile complesso .
Nonostante la passione per Gioacchino Belli, a me, trasferita dal mio carissimo amico e mentore Mauro Mellini , è saltato fuori a sollazzarmi, (ma non troppo) lo scritto iniziale della Divina Commedia .
Nel mezzo del cammin di nostra vita
Mi ritrovai per una selva oscura
Che la dritta via era smarrita.
Ah quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura !
Da sempre emerge il termine paura, El Miedo, commentata da me e Mauro nei splendidi tramonti estivi della costa calabrese.
Dobbiamo indicare un percorso nazionale, partendo dalle realtà periferiche.
Non dobbiamo avere paura ed essere vigliacchi o reticenti e questo lo dico in particolare alla politica cosentina e calabrese .
Concordo con Mauro quando dice “ Un’ analisi puntale, coraggiosa e senza reticenza dei “casi” di giustizia ingiusta ( penso all’impegno dell’amico Patrizio Rovelli per l’Osservatorio della giustizia e la banca dati sulle baggianate giudiziarie) è attività che si traduce anche in difesa dei principi fondamentali dello Stato libero e democratico. E’ con tale attività di puntuale e, magari, puntiglioso studio ed analisi di denunzia delle patologie giudiziarie che si fa seriamente la battaglia non solo per la Giustizia Giusta, ma per quella della difesa delle libere istituzioni nel loro globale ed inscindibile complesso. E che si distingue dalle vaghe predicazioni di certi profeti di se stessi comodamente scambiati per innovatori, di nostra conoscenza ed esperienza.
Andiamo avanti, rafforzando l’osservatorio della giustizia e la banca dati, denunciando in maniera attenta e puntuale le patologie giudiziarie che riscontriamo nella nostra vita quotidiana.
Maximiliano Granata