Versioni discordanti tra le studentesse e i due militari. Indaga la procura militare
Recentemente abbiamo sentito parlare di molti casi di violenza sessuale avvenuti nel nostro paese. Nonostante l’Italia sia agli ultimi posti in Europa per numero di casi, alcuni recenti episodi hanno davvero lasciato inorridita una intera nazione. Si è parlato tantissimo del gravissimo stupro avvenuto a Rimini diverse settimane fa, quando tre ragazzi di origine nord africana hanno aggredito nella notte tra il 25 e il 26 agosto una giovane ragazza polacca ed un suo amico sulla spiaggia, violentando la donna a turno. Drammatico il racconto fornito dalla ragazza: dopo aver picchiato selvaggiamente e lasciato sofferente per terra l’amico, i tre hanno immobilizzato sulla sabbia la donna, violentandola ripetutamente tutti e tre, per diverso tempo.
Per uno dei protagonisti della gravissima aggressione, Guerlin Butungu (responsabile insieme al fratello ed a un altro minorenne marocchino dello squallido gesto) è stato chiesto il rinvio a giudizio immediato. Durissima è stata la condanna per l’episodio da parte dell’opinione pubblica, come anche di tutto il mondo politico.
Non meno orrore ha suscitato l’aggressione subita alcuni notti fa da una giovane turista finlandese nel pieno centro di Roma. Quattro della notte, Via Mozambano, nelle vicinanze della Stazione Termini: la ragazza esce da un noto locale della capitale insieme ad un amica, e si appresta insieme a lei a chiamare un taxi per fare ritorno a casa. Si avvicina loro a quel punto un giovane bengalese, che con la scusa di dare loro un passaggio, la convince a seguirlo, mentre l’ amica rimane fuori dal locale ad aspettare il taxi. Per la giovane finlandese sarà l’inizio di un vero inferno: il malvivente la strattona e la trascina via con la forza in una zona poco frequentata, e la violenta barbaramente, dopo averla anche malmenata e colpita con una pietra.
Il giovane verrà subito rintracciato e arrestato dalla Polizia, inchiodato dalle immagini di diverse telecamere, come anche dal racconto della vittima. Durante l’interrogatorio con gli inquirenti si giustificherà affermando: “Ho avuto un rapporto sessuale con la ragazza finlandese, ma è stato un rapporto consensuale”, cosa smentita seccamente dalla stessa ragazza, e dalle testimonianze fornite dalla sua amica, come anche di alcuni passanti che hanno assistito alla scena. Enorme sgomento per l’accaduto verrà espresso da diverse autorità politiche. Matteo Salvini auspica il ricorso alla castrazione chimica per chi commette reati simili. La Sindaca Raggi dichiarerà su Twitter: ” Vicina alla ragazza finlandese aggredita nei pressi della Stazione Termini. Roma non accetta alcun tipo di violenza”.
Di pochi giorni fa è un’altra storia, anch’essa angosciante come le precedenti, avvenuta da tutt’altra parte stavolta, nella bella e spensierata Firenze. Vittime anche qui delle donne straniere, americane nello specifico, due studentesse di 19 e 21 anni di una università americana del capoluogo toscano. Ma gli aggressori stavolta non sono degli immigrati dal dubbio passato, ne tantomeno dei rinomati criminali, ma due Carabinieri, due membri di quel glorioso corpo, che negli anni si è sempre contraddistinto per il valore, ed il coraggio dei propri appartenenti.
Ancora poco chiara l’esatta dinamica della vicenda. Da prime ricostruzioni, sembrerebbe che i quattro si fossero conosciuti per caso nella notte tra il 6 e il 7 Settembre all’interno della discoteca Flo, a Piazzale Michelangelo, dove i due carabinieri sarebbero intervenuti per effettuare un controllo, in seguito ad una chiamata per presunti disordini all’interno del locale. I militari avrebbero conosciuto sul posto le due donne, e le avrebbero invitate a salire sulla loro auto di servizio, per accompagnarle a casa, dettaglio confermato dalle registrazioni di diverse telecamere in zona. Gli stessi avrebbero poi accompagnato le ragazze nel loro appartamento, nel centro storico della città, dove sarebbe poi avvenuto il rapporto sessuale.
Le due donne denunceranno la mattina dopo alla Questura di Firenze il presunto gesto di violenza sessuale messo in atto dai due militari. A questo punto partiranno diverse versioni su ciò che è realmente accaduto quella sera: I due carabinieri forniranno diverse dichiarazioni in seguito all’accaduto, ammettendo più volte l’errore, e negando la violenza, ma adducendo anche, durante la deposizione davanti ai magistrati di uno dei militari coinvolti, che“sono state le ragazze a invitarci, hanno insistito perché salissimo a casa”, confermando anche che le giovani fossero consenzienti al rapporto, ipotesi invece smentita dalle due ragazze. Ma anche dopo le deposizioni dei due carabinieri, rimangono dei lati oscuri nella vicenda a cui non si è riusciti a dare una spiegazione: l’auto degli stessi militari sarebbe rimasta sotto casa delle due studentesse fino alle tre di notte circa, cosa confermata anche dai sistemi di videosorveglianza della zona, ma gli stessi avrebbero ripreso servizio solamente un’ora dopo, intorno alle quattro, quando avrebbero eseguito un posto di blocco. Cosa è accaduto in quell’ora? Su questo punto interrogativo gli inquirenti non sono ancora riusciti a fare luce, e poco sembrerebbe sia venuto a galla dalle testimonianze dei due indagati.
Nel frattempo, il Comune di Firenze dichiara che si costituirà parte civile nell’eventuale processo, mentre la Procura Militare avvia un’inchiesta sul caso. Per i due carabinieri, oltre alle eventuali responsabilità dal caso in questione, si potrebbero profilare altre fattispecie di reati, come il peculato, e la violata consegna. Come riportato dal Corriere della Sera, avrebbero inoltre utilizzato l’auto di servizio per far salire le ragazze, ipotesi prevista solo in casi eccezionali, tipo il trasporto di una persona ferita, e sembrerebbe che nessun avviso fosse stato fatto alla centrale operativa su questa loro decisione.
Parole durissime verranno rilasciate recentemente dalla Ministra alla Difesa Roberta Pinotti, la quale ha espressamente dichiarato che :“Sono state fatte cose gravissime, contro regole ed etica dei Carabinieri”, auspicando anche che “Si deve andare oltre la sospensione, che è stato comunque un primo atto importante”.
Dalla stessa, anche parole di vicinanza a tutto il corpo dell’Arma dei Carabinieri: “Vogliamo dare un messaggio di condanna fermissima ma anche un grande abbraccio all’Arma, che è stata la prima vittima.” aggiungendo anche “È stato anche un dolore personale, come donna e madre di due figlie femmine molto vicine all’età delle ragazze”
Un caso angosciante, come tanti altri. Ciò che conta, in tutti gli episodi del genere, e che venga scoperta la verità, quanto prima. E basta.
Graziano Dipace