NAZIONE ROM – PONTASSIEVE
Terzo giorno di sciopero della fame contro l’esclusione sociale dedicato a Marco Pannella
Ad un anno dalla morte di Marco Pannella, Marcello Zuinisi legale rappresentante Associazione Nazione Rom (ANR), ha iniziato, lunedi 22 maggio 2017, uno sciopero della fame, per chiedere il rispetto della legge, degli Accordi Eu, della Strategia Nazionale di Inclusione dei Rom, Sinti, Caminanti (RSC), il rispetto della dignità umana calpestata a Pontassieve, nella Regione Toscana ed in tutta Italia, la piena inclusione sociale di tutti ed il rispetto del principio giuridico che afferma: la legge è uguale per tutti.
La mattina del 22 maggio, alle ore 10.30, l’Ufficiale Giudiziario Giampaolo Mantellassi, con l’ausilio della Tenenza dei Carabinieri di Pontassieve, della Polizia Municipale, ha eseguito lo sgombero della Casa della Pace ed Accoglienza, a Pontassieve (Fi), in Via Colognolese 1/c.
Uno sgombero illegittimo contestato da ANR. L’immobile dove sorgeva la Casa della Pace ed Accoglienza appartiene a Giovanni Inghirami – Mida Milano Srl – Fattoria di Grignano, reso famoso dalle cronache giudiziarie, in quanto, tra i responsabili della bancarotta della Etruria insieme a Pierluigi Boschi, padre del Sottosegretario di Stato Maria Elena.
La Casa della Pace ed Accoglienza, parte del percorso programmatico dell’ANR, ha accolto, negli ultimi due anni e sette mesi, 97 cittadini italiani, Rom, Sinti, Caminanti (RSC), provenienti da uno stato di profonda marginalità ed esclusione sociale provenienti dalla Città Metropolitana di Firenze del Sindaco Dario Nardella. Un luogo di umanità costruito senza un solo euro di denaro pubblico.
Origine dello sgombero una “sentenza” emessa dal Giudice Micaela Picone il 20 giugno 2016 al termine di un rito sommario richiesto dalla proprietà. Il Giudice dapprima non ha accolto le richiesta dell’ANR di trasformarlo in rito ordinario (unico modo per provare le illegittimità e le violazioni di legge compiute dalla proprietà) ed ha poi commesso un madornale errore giuridico emettendo una sentenza non prevista dall’ordinamento giuridico civile. Il rito sommario si conclude con una “ordinanza”.
L’ordine di precetto e rilascio dell’immobile è stato contestato da ANR tramite l’Avvocato Sara Caloni. Istituito un procedimento presso il Giudice Mario Ferreri per sospendere l’esecutività e discutere le ragioni di merito. Nonostante udienza fissata per il 23 novembre 2017 è stato eseguito lo sgombero. Un madornale abuso giuridico. Presenti sul posto il Comandante della Polizia Municipale ed il Comandante della Tenenza dei Carabinieri di Pontassieve.
Presenti i servizi sociali del Comune, rappresentanti dall’Assistente Sociale Simona Ceccherini. Bambini, madri, padri, famiglie, invalidi civili presenti e residenti nella casa sono stati messi in mezzo di strada senza nessun supporto ne offerte di inclusione: “non siete residenti” le sue parole.
Le proteste dell’ANR sono state messe tutte a verbale dall’Ufficiale Giudiziario: le pratiche di residenza sono in corso e Claudio Lombardi, invalido civile, italiano, riconosciuto dalla USL, dal Sert di Figline Val d’Arno, messo in mezzo di strada insieme alla sua Eva e 10 piccoli cuccioli appena nati.
Esiste inoltre un procedimento penale in corso nel quale ANR ha denunciato la Mida Milano Srl, Giovanni Inghirami ed i suoi sottoposti per calunnie, diffamazioni, violenze subite all’interno della casa, affitti in nero, evasioni fiscali. Le prime denunce ratificate ai Carabinieri ed alla Guardia di Finanza di Pontassieve risalgono al febbraio/marzo del 2015.
La truffa sui fondi strutturali europei 2014 – 2020, vede tra i principali responsabili, l’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi e l’attuale Sottosegretario di Stato Maria Elena Boschi. Grazie alle denunce prodotte da ANR, all’Autorità Nazionale Anticorruzione, è stato aperto il fascicolo 3695/2016. Lo stesso Consiglio Anac, di Raffaele Cantone, ha trasmesso le istanze alla Corte dei Conti ed alla Procura della Repubblica, comunicando la notizia allo stesso Zuinisi c/o la Casa della Pace ed Accoglienza. Il denaro pubblico europeo, richiesto dal Governo alla Commissione Europea, alla fine del 2014, per l’inclusione sociale ed abitativa dei senza fissa dimora e dei RSC, è sparito e le persone rimangono a vivere sulla strada, sotto i ponti, nei camper e sotto i cavalcavia di tutta Italia.