Nino Di Matteo credo abbia perso la possibilità di beccarsi l’indennità di trasferta rimanendo seduto sulla sua sedia della Procura di Palermo.
Il Ministero ha disposto il “posticipato possesso” della sua nuova funzione di Sostituto Procuratore Nazionale a Roma, rinviandolo di sei mesi.
Di Matteo, che sempre aveva richiesto la promozione a Roma rimanendo però a Palermo, ha espresso strane considerazioni di delusione. Perché?
Perché a Palermo voleva rimanerci, però, “applicato” da Roma, in trasferta. Si affaccia l’ipotesi che così il Ministero gli abbia impedito di beccarsi la trasferta con relativa indennità alla propria sedia di Palermo.
Il giornale on line “Antimafia 2000” condivide la delusione e pare voler criticare il Ministero, perché in passato, quando i fans di Di Matteo scalpitavano perché doveva vincere il concorso alla Procura Nazionale “perché era condannato a morte dalla mafia”, gli avevano proposto di trasferirlo senza concorso.
Oggi, il “posticipato possesso”, pare vogliano dire quelli del Guru Bongiovanni, non tiene conto della “condanna a morte”.
Parrebbe che la Mafia non uccida chi è solo in trasferta.
O no?
Misteri dei complicati privilegi dei magistrati…
Direi però che una volta tanto Orlando ha fatto un bel giuochetto!!!
Mauro Mellini