Mentre lo Zenith di Nantes aspettava l’arrivo di Marine Le Pen per un comizio nel quadro delle prossime presidenziali francesi gli scontri fanno furore. I suoi sostenitori sono stati accolti da militanti anti-FN incappucciati ed armati di spranghe. Nessun ferito, solo spavento per i frontisti e degli autobus incendiati. Già ieri, sabato 25, in città si era riuniti in tutta calma tra i 2.000 ed i 3.000 manifestanti. Purtroppo a fine serata la manifestazione pacifica è degenerata con atti di vandalismo alle facciate di negozi ed il ferimento di 11 membri delle forze dell’ordine.
Marine Le Pen è infine arrivata allo Zenith in un ambiente Hollywoodiano. La sala già scaldata anche dall’effetto degli incidenti.
Lungi da me difendere la temibile candidata che sembra fare sempre più adepti e che rischiamo seriamente di vedere al ballottaggio del secondo turno. Ma non è usando metodi violenti che si ferma il Fronte Nazionale. Non è usando gli stessi metodi dei gruppi violenti che seguono questo partito che si può fermare la marcia di Marine Le Pen. Al contrario, ad ogni attacco al FN si nutrono gli argomenti tanto cari al partito dai tempi della sua fondazione. Primo fra questi il vittimismo atavico dei lepenisti utilizzato per chiamare ad un ritorno ai “valori” della nazione. Vittimismo nei confronti dei media, di chi contraddice le loro dichiarazioni. Vittimismo a sostegno della popolazione contro uno Stato “inesistente” soprattutto nel campo della sicurezza…
Attaccare con la violenza fisica i militanti del FN, far degenerare le manifestazioni pacifiche anti-FN… non fa altro che nutrire l’autocelebrazione di questa estrema destra vestita a festa.
Non è con le spranghe che “Si blocca la strada al FN” ma con gli argomenti. E responsabili della crescita esponenziale dell’estrema destra sono anche tutti gli altri politici che più che parlare di programmi che tocchino veramente le necessità dei francesi non fanno che dire che bisogna restare uniti contro la crescita del populismo. Responsabili anche i media che spendono ore a parlare ed anche a blaterale sul come fermare l’onda “Bleu Marine”. E più se ne parla più si puntano i riflettori sul FN.
Sta a pennello al FN il famoso detto “Parlatene bene, parlatene male ma parlatene”… Infatti se n’è parlato troppo. Ciò detto spero di sbagliarmi.
Luisa Pace