Via libera dalle Regioni all’accordo con il governo che proroga per il 2017 l’attività dei centri dell’impiego con il finanziamento che copre il personale a tempo indeterminato e gli oneri di funzionamento.
“Sono soddisfatto – ha detto il presidente Stefano Bonaccini – per il sì unanime della Conferenza delle Regioni ad estendere al 2017 l’accordo che interviene per finanziare uno dei gangli fondamentali delle politiche attive per il lavoro. Si risponde così alle esigenze dei lavoratori impiegati nei centri per l’impiego e si garantisce un servizio fondamentale per i cittadini. L’accordo prevede che le risorse previste siano per due terzi a carico del governo e un terzo a carico delle Regioni. Nello specifico, quindi, l’impegno delle Regioni sarà di 70 milioni per il personale e di 15 milioni di spese per il funzionamento.
E’ nostra intenzione poi presentare al Governo per il decreto ‘milleproroghe’ – ha concluso Bonaccini – una richiesta di emendamento per prorogare anche i lavoratori a tempo determinato”.
Soddisfatta anche la coordinatrice della commissione Istruzione e Lavoro della Conferenza delle regioni, Cristina Grieco (assessore della regione Toscana), che ha sottolineato come, grazie all’accordo, siano stati “messi in sicurezza i centri per l’impiego” ed ha spiegato che si sta lavorando a livello nazionale per “un rafforzamento degli stessi con mille nuove unità”. Quanto ai precari, ha confermato Cristina Grieco “ci serve il veicolo normativo, poi le risorse andranno reperite nell’ambito del sistema regionale”.
Nel testo dell’Accordo, ratificato poi in Conferenza Stato-Regioni, si sottolinea “la fondamentale importanza e la necessità di un forte rilancio delle politiche attive del lavoro a livello nazionale, riconoscendo reciprocamente, a tal fine. un ruolo strategico sia delle amministrazioni centrali, sia delle amministrazioni regionali”.
Un approccio necessario anche per garantire “un miglior funzionamento del mercato del lavoro” e la “creazione di occupazione di qualità”.
La “gestione sinergica di tali servizi riveste fondamentale importanza” e ha portato “anche per l’annualità 2017 a gestire la fase di transizione di comune accordo in forte spirito di leale collaborazione, in continuità con quanto stabilito per le annualità 2015 e 2016”.
Per questo Stato e Regioni sono impegnati a:
– “garantire congiuntamente la continuità di funzionamento dei Centri per l’impiego […] secondo quanto sottoscritto con gli Accordi del biennio 2015-2016”;
– “reperire, per l’annualità 2017. le risorse per i costi del personale a tempo indeterminato e per gli oneri di funzionamento, nella misura di 2/3 a carico del Governo e di 1/3 a carico delle Regioni, confermando la ripartizione già in atto nell’anno 2016, basata sul numero effettivo di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato dell’annualità 2015”;
-“finalizzare la definizione di un piano congiunto di rafforzamento dell’erogazione delle politiche attive, mediante l’utilizzo coordinato di risorse contenute nei Piani Operativi Nazionali e Regionali, nel rispetto delle attuali allocazioni delle risorse e nel rispetto dei Regolamenti dell’Unione Europea in materia di fondi strutturali”.
Nel testo si stabilisce infine anche l’esigenza di “ridefinire tempestivamente il contenuto dell’Accordo nel caso in cui, a seguito dell’iter legislativo della riforma in atto, venga meno la fase di transitorietà e siano rideterminate le competenze in materia di servizi per l’impiego e politiche attive del lavoro”.
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