Questa storia di un ricorso “d’urgenza” per ottenere, con un vero colpo di Stato giudiziario ex art. 700 codice di procedura civile, nientemeno che la “sospensiva” del referendum in nome dell’esigenza di uno “spacchettamento” con il quale si erano trastullati nei mesi scorsi i cosiddetti Radicali e che ora, stranamente, un luminare superautorevole del diritto, convertitosi alla gratuità delle sue prestazioni più audaci, propone al Tribunale di Milano, è per più versi grottesca, incredibilmente sciocca e tuttavia allarmante.
Dopo che ieri pomeriggio ho pubblicato un articolo su questa utilizzazione di una manifestazione di sopraffazione giudiziaria, sia pure in nome dell’interpetrazione di ipotetici diritti dei cittadini, sulle supreme funzioni politiche, da varie parti mi sono pervenute telefonate più o meno riservate con le quali, quasi con meraviglia per una supposta ingenuità dei miei interrogativi, mi è stato sussurrato “…Confindustria!”.
Qualcuno ha fatto cenno a fughe di notizie circa la “spinta” (che dovrebbe essere stata forte e costosa) che da quella parte sarebbe arrivata alla supersuprema scienza ed autorità giuridica del ricorrente “in proprio” che un errore di battitura aveva inizialmente e forse tuttavia correttamente scritto “improprio”.
Che certe voci corrano non è senza significato in ordine alla considerazione che si ha tra la gente dei soggetti in questione. E quando questa è l’atmosfera non è difficile che fioriscano, poi veramente operazioni strane, qualificabili, magari, come millantato credito. Ma il problema vero è un altro. Il passaggio di certe tesi assurde dalla ragazzaglia in cerca di “visibilità” ai luminari disponibili a muoversi “in proprio”, unite a certi strani ed incredibili giudizi sulla fondatezza e probabilità di successo di cotanta impresa da parte di “voci a noleggio”, sono espressioni di cattive germinazioni in un’atmosfera di maneggi, di operazioni “in nero”. E, magari, lo rieptiamo, di millantato credito. Che però, per una incredibile contraddizione in termini, sono tutte cose che “fanno brodo” alla causa del potere previcatorio e tortuoso che si spende per il SI, puntando sulla confusione da creare tra la gente (altro che “spacchettamento”!!).
Millantato credito. Ma, con la mania di invasioni di campo di assunzioni di poteri sopraffattorii sulla sovranità popolare e sulle istituzioni libere e correttamente delimitate nelle diverse funzioni, ciò che “tentar non nuoce” può dar luogo a situazioni golpiste, magari “accidentali”, che non sono meno sciagurate delle altre.
Come reagire? Intanto stando con gli occhi aperti e non ignorando il nostro grido di allarme. E denunziando quella che è la vera operazione ed i suoi mandanti.
Per assurde che siano certe operazioni, c’è chi trama così contro il NO. NO anche a certe trame.
Mauro Mellini