All’evento, mercoledì 31 agosto 2016, sarà presente anche il popolarissimo giornalista RAI. L’incontro voluto dal Sindaco Daniele Montebello nell’ambito degli eventi collaterali alla mostra del grande fotoreporter Steve McCurry “Football & Icons”
Francesco Pira e Matteo Femia presentano a Castelnuovo Magra
“Una voce Nazionale” il libro dedicato al telecronista Bruno Pizzul
Continua a destare interesse a livello nazionale il libro scritto dal sociologo e giornalista siciliano Francesco Pira e dal giornalista friulano Matteo Femia sulla storia di uno dei più popolari telecronisti della storia della televisione italiana, Bruno Pizzul. “Una voce nazionale” (Fausto Lupetti Editore) sarà infatti presentato la sera di mercoledì 31 agosto 2016 nel corso di un importante evento che si svolgerà a Castelnuovo Magra, in provincia di La Spezia in Liguria. L’amministrazione comunale di Castelnuovo di Magra e la RES Comunicazione ha voluto dedicare uno degli eventi collaterali, della mostra del grande fotoreporter di National Geographic, Steve McCurry “Football & Icons” che sta riscuotendo un successo straordinario, al libro di Pira e Femia che ha ricevuto numerosi riconoscimenti come i Premi Scorsetti, Oscar d’Autore e Biglia Verde.
Il grande protagonista della serata-evento sarà proprio la Voce Nazionale, Bruno Pizzul, che racconterà aneddoti della sua vita prima di calciatore e poi di telecronista interagendo con i due autori. Aprirà i lavori il Sindaco della cittadina ligure, Daniele Montebello.
L’evento acquista particolare prestigio anche per il contesto:i suggestivi spazi della Torre del Castello dei Vescovi di Luni di Castelnuovo Magra che ospiteranno fino all’11 settembre 2016 la mostra Football & Icons di Steve McCurry organizzata dal Comune in collaborazione con Sudest57 di Milano, la prima esposizione di McCurry dedicata al calcio di strada. Biba Giacchetti, curatrice della mostra e fondatrice dall’agenzia Sudest57 di Milano, ha selezionato con Steve McCurry 25 bellissime immagini legate al calcio come gioco di strada, una collezione inedita, concepita appositamente per questa occasione, distribuita su sei dei sette piani della Torre. La mostra si completa nell’ultima sala con le cinque icone più famose del fotografo, tra cui la ragazza afgana. Un omaggio al calcio, inteso come sport dal linguaggio universale con una particolare valenza sociale. Il calcio, infatti, aggrega, con divertimento e passione, canalizza positivamente energie e distrugge barriere, sociali e razziali. Uno sport economico ed universale, magico per tutti i ragazzi del mondo.
Temi questi che si sposano perfettamente con quelli del libro scritto a quattro mani da Francesco Pira e Matteo Femia. Tutti i diritti del libro sono stati devoluti, per volontà degli autori e dello stesso Pizzul, alla Fondazione Stefano Borgonovo voluta dal compianto calciatore e che opera a livello nazionale a favore dei malati di sclerosi amiotrofica (SLA).
“Siamo felicissimi di presentare il nostro lavoro a Castelunuovo Magra in un contesto molto prestigioso. Abbiamo voluto – affermano Pira e Femia- narrare la storia della vita di Bruno Pizzul. Ci è venuta voglia di farlo man mano che conoscevamo sempre di più uno dei più grandi personaggi italiani. Un personaggio straordinario del mondo del calcio: un ex calciatore che è diventato un giornalista sportivo, anzi uno dei più importanti telecronisti della Radio Televisione Italiana ed uno dei più conosciuti al mondo. Abbiamo dovuto faticare per convincere Bruno a darci il suo assenso.. Non perché non avesse voglia di raccontare le sua vita, di farci conoscere episodi incredibili vissuti sui campi da giocatore o da giornalista, ma perché questo omone così alto e così in gamba non ama essere celebrato. Ha cercato di convincerci a desistere da questa nostra impresa. Alla fine l’abbiamo preso per stanchezza e ci ha dedicato un bel po’ di ore per narrarci le cose abbiamo scritto”.
Nel libro c’è la vita di un italiano vero che da calciatore (ha marcato anche il grande Omar Sivori) prima, e da telecronista dopo, ha girato l’Italia e il mondo. Gli aneddoti, i grandi personaggi che ha conosciuto e incontrato, i suoi valori, un calcio bello da giocare
e da raccontare oggi offuscato da terribili ombre e personaggi loschi.
Bruno Pizzul ha narrato a milioni di italiani il calcio pulito come soltanto un grande professionista sa fare. E’ partito da Cormons, cittadina al confine con la Slovenia, ed è arrivato dove ogni buon giornalista sportivo sarebbe voluto arrivare.
I suoi ricordi e i suoi scoop giornalistici, i dialoghi con Nicolò Carosio e la sua enorme passione: la Nazionale. Dalle punizioni al Liceo Stellini di Udine perché doveva correre a prendere il treno, alle esperienze da calciatore-studente universitario a Catania, dal falso scoop della sua morte annunciata da Facebook alle gradite imitazioni in televisione, ed ancora all’amore per il vino.
I due autori: Francesco Pira, insegna comunicazione e giornalismo all’Università di Messina e comunicazione pubblica e d’impresa all’Università Salesiana di Venezia e Verona. Sociologo e giornalista ha scritto da giovane di calcio per Gazzetta dello Sport, Corriere dello Sport, La Stampa, Tutto B, La Sicilia e Il Giornale di Sicilia” Ha collaborato con le emittenti tv “Antenna Sicilia” e “Telecolor.
Matteo Femia, svolge da oltre un decennio la professione di giornalista per carta stampata, testate online e televisive locali in Friuli Venezia Giulia, per le quali ha svolto servizi in ambito sportivo, culturale e di cronaca. Al momento lavora tra gli altri per i quotidiani “Il Piccolo” di Trieste ed “Il Gazzettino” di Mestre.
Entrambi sono nel Comitato Organizzatore della manifestazione Goal a Grappoli che si svolge tutti gli anni a Cormons e di cui Bruno Pizzul è il Padre Nobile.
La prefazione del libro è firmata da Riccardo Cucchi, Capo dei Servizi Sportivi di Radio Rai, e ci sono anche i contributi della redattrice sportiva del quotidiano spagnolo “El Pais”, Eleonora Giovio, dello storico già direttore del Guerin Sportivo e del Corriere dello Sport, Italo Cucci (oggi opinionista di Rai Sport e Direttore Editoriale dell’Agenzia Italpress) e di Daniele Redaelli, autorevolissima firma della Gazzetta dello Sport.