“Autentico sottotetto veneziano”, “meravigliosa camera con bagno turco”, “palazzo gotico superba vista canale”, “stupefacente appartamento in ottima posizione sul Canal Grande”, “appartamento con vista sulla laguna”, “top location Piazza San Marco”: con annunci di questo tipo, nella maggior parte dei casi in lingua inglese anche a Venezia, nell’era di internet 2.0 il turismo low cost, ma non troppo, 108 euro il prezzo medio per notte, ha superato i 10 milioni di presenze nell’anno 2015. Si tratta di offerte rintracciabili sulla rete attraverso i più noti social network del settore turistico.
E’ partita proprio dalla caccia su internet l’indagine della Guardia di Finanza di Venezia che ha coinvolto, nella fase esecutiva, il Comando della Polizia Locale. Questa task-force ha selezionato e sottoposto a controllo, a partire dallo scorso autunno, le posizioni di proprietari di interi immobili e/o singoli appartamenti, arrivando all’emersione di un sistema sommerso, diffuso nelle maggiori città italiane e, tra queste, Venezia, di locazioni di appartamenti e stanze ad uso esclusivamente turistico.
Gli specialisti delle Fiamme Gialle hanno creato un programma, denominato “Domus Network”, che consente di leggere in maniera sistematica le diverse offerte di appartamenti in locazione turistica presenti nelle community gestite dalle piattaforme più diffuse al mondo.
L’applicativo, scandagliando periodicamente la rete, “cattura” i dati presenti sulle piattaforme informatiche e li memorizza in un apposito database, consentendo di selezionare i singoli locatori e di associare loro gli appartamenti offerti in affitto ai turisti, con tanto di prezzi e feedback ricevuti dai clienti.
I dati così reperiti sono stati integrati dai finanzieri e dagli agenti della Polizia Municipale attraverso una capillare azione di osservazione e controllo, comprensiva dell’esecuzione di centinaia di sopralluoghi e dell’invio di questionari ai clienti degli immobili utilizzati per affitto turistico.
Le informazioni raccolte sono state ulteriormente elaborate mediante l’incrocio con le banche dati in uso alla Guardia di Finanza, con la banca dati dell’imposta di soggiorno, gestita dal Comune di Venezia, e con i dati messi a disposizione dalla Regione Veneto – Dipartimento del Turismo, sulle attività turistiche in città.
Dai controlli, è emersa una variegata casistica di sistemi di evasione, tutti accomunati dalla mancata regolarizzazione dell’attività e dal mancato pagamento delle imposte.
L’attività investigativa, mirata alla selezione dei contribuenti con maggiori indizi di evasione, è culminata con l’esecuzione di un intervento capillare, nella giornata di ieri 17 maggio 2016, che ha visto l’impiego di circa 150 operatori tra finanzieri ed agenti della Polizia Municipale. Nel corso dell’operazione, sono stati avviati specifici controlli fiscali nei confronti di 14 soggetti considerati evasori totali, con, in aggiunta, l’immediata contestazione delle violazioni amministrative previste dalla disciplina regionale e comunale in materia turistica e, in 7 casi, con l’esecuzione dell’accesso presso il domicilio delle persone fisiche, autorizzato dalla Procura della Repubblica di Venezia.
I soggetti finora individuati sono risultati gestori di oltre 100 appartamenti a scopi turistici, totalmente sconosciuti al Fisco ed alla banca dati comunale sull’imposta di soggiorno. Nel contempo, sono state contestate violazioni amministrative ad ulteriori 15 soggetti non in regola con la normativa regionale e comunale in materia turistica.
Dal settembre 2015, nei confronti di circa 1.200 soggetti monitorati, sono stati complessivamente constatati ricavi non dichiarati per circa 2 milioni di euro, con IVA dovuta pari a circa 200.000 euro, sono state, inoltre, contestate irregolarità e/o mancato versamento dell’imposta di soggiorno per circa 120.000 euro e sono state elevate sanzioni amministrative per mancata comunicazione di locazione turistica per circa 60.000 euro.
L’attività svolta ha avuto anche l’effetto di aumentare la compliance dei cittadini, tanto che, nel periodo settembre 2015 – aprile 2016, si è riscontrato un aumento del 517% delle registrazioni delle strutture ricettive qualificate come “locazioni turistiche”, censite dal Comune di Venezia.
I risultati ottenuti con l’operazione “Venice Journey” confermano l’importanza e l’efficacia dell’azione congiunta a Venezia da parte della Guardia di Finanza e della Polizia Municipale, per salvaguardare gli imprenditori che operano nella legalità e che rispettano le regole, oltre che la sicurezza dei cittadini veneziani e dei turisti che soggiornano a Venezia.
Le attività proseguiranno nei prossimi mesi, con l’obiettivo di colpire l’intera platea di soggetti che ancora operano nell’illegalità in un regime di concorrenza sleale.