Notificate 12 informazione di garanzia ed eseguite 30 perquisizioni nei confronti di cittadini pakistani, italiani e aziende agricole del Chianti Fiorentino, su provvedimento della Procura della Repubblica di Prato. Questo il risultato della prima operazione di rilievo in Toscana che riguarda il fenomeno del “caporalato” in agricoltura, denominata Numbar Dar (Capo Villaggio in pakistano), effettuata dal Corpo forestale dello Stato, Comando Provinciale di Firenze, in collaborazione con la Polizia di Stato di Prato e con il Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Prato sotto la direzione del Procuratore Capo di Prato, Dott. Giuseppe Nicolosi e del Sostituto Procuratore Dott. Antonio Sangermano.
I soggetti destinatari dei provvedimenti sono stati individuati a seguito di una mirata e approfondita attività info-investigativa che ha permesso di evidenziare l’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata a commettere una serie di delitti tra cui intermediazione illecita nel reclutamento di cittadini extracomunitari, per lo più giunti in Italia come profughi, e sfruttamento del lavoro nero.
In particolare si è accertato che il sodalizio criminale, composto da cittadini pakistani, approfittando dello stato di bisogno o di necessità delle vittime provenienti da scenari di guerra e povertà, recluta profughi richiedenti asilo, presenti all’interno di strutture di accoglienza locali, al fine di avviarli, in condizione di sfruttamento, anche mediante l’uso della violenza, minaccia o intimidazione,allo svolgimento di attività agricola sottopagata all’interno di aziende vitivinicole del Chianti Fiorentino.
Si rappresenta inoltre che tale attività illecita si svolge con la collaborazione esterna di alcuni professionisti italiani che forniscono agli stranieri documentazione falsa o contraffatta, finalizzata ad eludere la normativa sull’immigrazione.
Le perquisizioni stanno interessando vari comuni della provincia di Firenze.