Canicattì-Comiso….. perché no Agrigento > Licata?
E’ una notevole opportunità per tutto il territorio la realizzazione in corso del progetto di 119 chilometri che attraversa 12 Comuni e 3 Province. Un importante potenziamento infrastrutturale e tecnologico della tratta ferroviaria Canicattì-Comiso. Un investimento di trentacinque milioni di euro di significativa portata, fortemente voluto dal Presidente Rosario Crocetta, che ha promosso una APQ, che mira a collegare tramite linea ferrata l’aeroporto «Pio La Torre» di Comiso, riducendo i tempi di viaggio.
Si potrà percorrere l’intero tragitto in 1 ora e 40 minuti contro le attuali 2 ore.
Il progetto, in via di ultimazione, prevede anche la riapertura della stazione di Serradifalco dopo decenni di abbandono. L’area vasta che comprende il territorio nisseno, agrigentino e ragusano: ricca di risorse e beni culturali ambientali e paesaggistici, che ospitano anche un distretto minerario di notevole valore culturale, attraverso la realizzazione dell’intervento infrastrutturale può ricavare concreto sviluppo con il rilancio del turismo.
Obiettivo possibile intercettando i numerosi passeggeri che transitano dallo scalo ibleo.
L’idea impreziosita da un Accordo di Programma Quadro e diventata un vero progetto di sviluppo attraverso l’impegno dei vertici della società Rete ferroviaria italiane (Rfi), particolarmente curato dal presidente nazionale Dario Lo Bosco e dai suoi collaboratori Andrea Cucinotta (direzione investimenti) e Giovanni Di Liberto (direttore lavori dell’opera). Risulterebbe, davvero, utile che un Progetto di tale entità economica ma anche simbolica, fosse incrementato e comprendesse la tratta Agrigento > Licata.
Evitando così di recarsi prima a Canicattì e da lì a Licata, con enorme riduzione di costi e tempi di percorrenza. Un tratto di circa 25 chilometri che avvicinerebbe Licata ad Agrigento, il cui costo sarebbe contenuto, ma i risvolti connessi allo sviluppo sarebbero straordinari. Renderebbero inoltre, un notevole servizio alle politiche di sviluppo socio culturale, da stabilire in sinergia tra le realtà agrigentine, nissene e ragusane. Con la possibilità di connettere itinerari e percorsi turistici assimilabili e, soprattutto, agevolerebbero (in mancanza di un aeroporto locale), in arrivo e in partenza la mobilità dei viaggiatori, lo sviluppo delle imprese turistiche-ricettive e la qualità della vita degli abitati di un territorio ambito e ricco di risorse, ma, tuttavia, complesso, privo di leadership, di visione, marginalizzato e deteriorato dall’indifferenza, dall’incuria e dall’abbandono.
Alessio Lattuca
Presidente Confimpresa Euromed