I sottotitoli in francese fanno parte dei filmati originali
Carestie, guerre e violenze, sono le principali cause di un esodo senza precedenti dall’Africa verso l’Europa.
Possiamo ignorare quanto accade in questi paesi e pensare di alzare muri e barriere in filo spinato per proteggerci dall’invasione?
Sicuramente no, ma neppure possiamo aprire le porte a tutti coloro che pressano per entrare in casa nostra, senza effettuare alcun controllo, in nome di un’accoglienza che spesso si traduce nella scandalosa gestione dell’immigrazione a scopo di lucro.
E se questa è la situazione italiana, qual è quella francese?
Il parlamento francese, a seguito degli attentati di Parigi del 13 novembre scorso, ha finito con l’approvare la controversa modifica della Costituzione in merito alla possibilità di revocare la propria cittadinanza ai condannati per terrorismo.
Una misura la cui utilità sarebbe tutta da provare, visto che la minaccia di revoca della cittadinanza ad un terrorista, probabile candidato ad attentati suicidi – quali erano quelli che hanno colpito la Francia sia lo scorso novembre che l’anno precedente – rischia solo di suscitare l’ilarità di quanti destinatari di un simile provvedimento.
Magari, come si suol dire dalle nostre parti, tanto riderebbero a crepapelle dal morire dalle risate…
E mentre il governo promuove misure tanto drastiche contro il terrorismo, ecco che, forse per non essere accusati di razzismo, le porte della naturalizzazione francese si aprono ad altri che terroristi non sono.
Diciamocelo, finalmente un paese occidentale che anziché esportare la democrazia a suon di bombe, decide di importarla.
E la importa da uno di quei paesi ai quali violenze, omicidi, sequestri di persona e torture, hanno consegnato il triste primato di essere conosciuto come uno dei paesi meno umanitari del mondo: la Repubblica Democratica del Congo!
Chi sono i protagonisti?
Inutile dire che questo triste primato viene imputato al governo nato da due guerre fratricide, che portarono al potere il padre dell’attuale presidente.
Oltre 350 000 vittime, alle quali vanno ad aggiungersi i 2 milioni e mezzo di congolesi morti per carestie e malattie provocate dal conflitto, terminato il quale si aprirono più momenti di crisi che hanno visto contrapposte forze governative, bande armate, milizie irregolari e gruppi tribali.
Alle morti violente, si aggiungono quelle dovute alle carestie e alle epidemie che falcidiano circa 38.000 persone ogni mese.
Normale dunque, in queste condizioni, che parte della popolazione abbia cercato rifugio in altre nazioni.
Ma tra questi, compreso tra coloro che sono stati accolti in Europa, ce ne sono che di democrazia e civiltà non vogliono sentire neppure parlare.
Se dinanzi lo scontro politico (non nella Repubblica Democratica del Congo, dove chi governa viene accusato di violenze e torture, bensì nella civile Francia – ma anche in Belgio – dove ci si potrebbe rivolgere alle forze dell’ordine e alla magistratura) le reazioni sono quelle che abbiamo visto nel video, cosa accadrà quando la competizione elettorale entrerà nel vivo?
Cosa accadrebbe se l’opposizione perdesse?
E come reagirà il governo francese dinanzi ad eventuali disordini e violenze che potrebbero vedere coinvolti anche francesi ignari di quanto accade nella Repubblica Democratica del Congo?
Probabilmente, la Francia approverà una nuova legge, magari con un’ulteriore modifica alla Costituzione, che preveda la possibilità di revocare la cittadinanza, oltre che ai condannati per terrorismo, anche a chi partecipa o organizza manifestazioni violente, rastrellamenti alla ricerca di avversari politici, pestaggi e rappresaglie varie.
La Francia importa “democrazia” e “civiltà”… e dopo averla importata, come la esporterà?
Gian J. Morici
Il video è stato realizzato utilizzando due filmati messi in rete dagli stessi appartenenti alla diaspora congolese.
Quello del 13 marzo, riferito ai fatti di Parigi, che hanno visto l’irruzione in un albergo da parte di alcuni appartenenti alla diaspora congolese alla ricerca dei partecipanti ad una riunione di simpatizzanti del governo, è stato postato sui social network con questo commento:
“LA CHASSE “A LA COURRE” A COMMENCÉE ! ATTENTION COLLABOS REGARDER PAR DESSUS VOTRE ÉPAULE CAR NOUS SERONS LA ! LES RÉSISTANTS COMBATTANTS NEUTRALISE LA RÉUNION DU PPRD LE 13 MARS 2016 A PARIS !!!”
Da rimanere senza parole…