“Il ministro del Lavoro chiarisca il ruolo e la figura di un collaboratore nel luogo di lavoro, nell’ambito della riforma sul Jobs Act”. Lo dice il Deputato alla Camera del Movimento Cinque Stelle Azzurra Cancelleri che ha interrogato il Ministro Poletti insieme con la collega Tiziana Ciprini.
“Nei fatti il Job Act ha resuscitato il vecchio contratto di Co.Co.Co. – dice la Cancelleri – senza stabilire una chiara linea di demarcazione con il lavoro dipendente. Il rischio è che queste figure continuino a confondersi come è già avvenuto in passato favorendo gli abusi. In materia di lavoro – spiega la Cancelleri – non conta solo la tipologia di contratto con cui il lavoratore è inquadrato ma anche soprattutto le modalità con cui svolge i compiti assegnati dall’azienda. Un collaboratore non dovrebbe sottostare a vincoli di tempo e di luogo nell’esecuzione delle proprie funzioni e pertanto dovrebbe poter svolgere l’incarico anche da casa, con i mezzi e le modalità che ritiene più opportuni. La prassi aziendale di predisporre a favore del collaboratore un posto di lavoro attrezzato nei locali dell’impresa con uso di strumenti quali pc, telefoni, auto aziendali – spiega ancora – dovrebbe essere chiaramente individuata come indice di sospetta subordinazione in quanto espressione tipica del lavoro dipendente. Maggiori dettagli su questi aspetti agevolerebbero anche le imprese in buone fede che rischiano contestazioni e multe salate”.
“Il ministro al Lavoro fornisca indicazioni e certezze a riguardo più dettagliate – conclude la Cancelleri – così che si possano limitare le interpretazioni arbitrarie in caso di ispezioni. Al momento, infatti, vi è incertezza anche sul persistere degli obblighi di comunicazione al collocamento nel caso si instauri un rapporto tipo co.co.co“.