“Ho proposto di riorganizzare il ministero, questa è una riflessione nel solco dell’eredità di Expo, per stringere di più i rapporti tra i produttori e i trasformatori. Io penso davvero che sia il momento”. Risponde così a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24 il ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina ad una domanda sul possibile ampliamento del suo dicastero. Ed a Minoli che chiede quale dovrebbe essere la direzione di questa riorganizzazione spiega: “Ministero dell’agroalimentare, lavorare di più perché quello che accaduto ad esempio sulla pasta non accada più, proprio perché produttori e trasformatori devono sentirsi tutti i giorni fianco a fianco”. E sugli ambiti di competenza attuali su questo fronte aggiunge che “non è un problema di competenze dei ministeri, è una sfida che noi dobbiamo lanciare al settore agroalimentare a viversi di più come squadra. Cosa che purtroppo spesso non accade”. Infine, alla domanda se dovrebbe essere quindi costituito il ministero dell’agroalimentare risponde “Io vorrei tanto che si facesse questa scelta”.
“Penso che l’Italia debba collocarsi, soprattutto in Europa, sulla frontiera più avanzata della ricerca, io non sono un oscurantista”. Si esprime così il ministro parlando dello stop all’OGM. Commentando il tema della ricerca posto dalla senatrice Cattaneo (che a Presa diretta ha definito ingiusto che un governo dica che tipo di ricerca si debba fare) Martina aggiunge: “Ci sono tecniche di lavoro sulla genetica vegetale più avanzate, in particolare più compatibili, e ci sono vecchie tecniche come la transgenesi che secondo me non sono compatibili con un Paese come il nostro. Intanto dal 2016 bisognerebbe sapere che non è un ministro che decide questa cosa, ci sono leggi del Parlamento e ci sono votazioni di assemblee quindi non semplifichiamo”. “Bisogna avere la capacità di discuterla tutta questa questione perché non è nemmeno un governo, è un Parlamento, perché in questo Paese esistono le Regioni, e il tema della ricerca è materia concorrente in particolare quando stiamo discutendo di ricerca in campo agricolo” prosegue “Queste partite anche sul versante istituzionale hanno una loro complessità e qui c’è una scelta di fondo, l’Italia può collocarsi sulla frontiera più avanzata della ricerca anche nel campo genetico vegetale, lasciando secondo me da parte vecchie tecnologie oggi superate anche nel resto del mondo”. Ed alla domanda di Minoli sulla possibilità di effettuare ricerca sugli OGM in laboratorio risponde: “Certo che si può fare in laboratorio. Informazione di servizio: oggi la ricerca in laboratorio è assolutamente libera” “Noi ci sforziamo di collocare l’Italia su alcune tecnologie – aggiunge – Faccio notare che in Europa è aperta una discussione non banale, esattamente su queste tecnologie, per fare che anche l’Europa, come gli Stati Uniti, classifichi sul piano giuridico queste tecnologie diversamente dalle vecchie tecnologie OGM. Ci sarà una ragione se gli Stati Uniti l’hanno fatto”. Alla domanda di Giovanni Minoli se la senatrice Cattaneo difenda quindi una tecnologia superata il Ministro Martina risponde “Io penso che la senatrice Cattaneo dovrebbe riflettere sul fatto che questo Paese ha una complessità sul piano della sua biodiversità molto elevata, più alta di quella di altri Paesi. Qui il tema è la compatibilità di alcune di queste tecnologie con un territorio maledettamente delicato come il nostro, io ne faccio una questione di compatibilità ambientale non sanitaria”. E Martina prosegue dicendo: “Spero di avere occasione” a proposito di un eventuale dibattito con la Cattaneo su questo punto.