Lo sviluppo delle banche dati digitali lega l’Arma dei Carabinieri milanese alla vicenda di due persone: un’italiana del ’57, determinata ad avere giustizia dopo aver subito il furto della borsa, e un ladruncolo marocchino del ’92, senza fissa dimora, che, assieme alla borsa, ha rubato anche uno smartphone dotato di fotocamera ad alta definizione.
Il malvivente lo ha tenuto per sé ed ha incominciato a immortalare se stesso, i momenti della vita e gli amici, senza sapere che un’applicazione di nuovo tipo salvava ogni singolo scatto nel “cloud” della vittima, che i militari dell’Arma scandagliavano in tempo reale, alla ricerca di elementi che consentissero di identificarlo.
Sabato scorso, il ladro, che nel frattempo aveva trovato ospitalità presso l’abitazione di un’ignara ecuadoregna del ‘77, dopo essersi fotografato in sua compagnia, ha riprodotto il contratto con cui la donna era stata appena assunta: dal documento si desumeva l’indirizzo, nelle vicinanze di Via Novara.
Ai Carabinieri della Compagnia di Milano – Porta Magenta non è restato altro che presentarsi pochi minuti dopo alla porta dell’abitazione, dove le manette sono scattate ai polsi del “fotografo” maghrebino, riconosciuto quale autore del furto e subito condotto presso il Carcere di San Vittore, dove resta a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
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17 Dicembre 2024