Il deputato alla Camera del Movimento 5 Stelle Azzurra Cancelleri ha depositato alla Camera una proposta di legge sugli “Home restaurant” o “Home food”, le attività finalizzate all’erogazione del servizio di ristorazione all’interno delle proprie case. Analizzando i sondaggi di Confesercenti – secondo cui il 92% degli intervistati è convinto che il fenomeno deve essere regolato da legge – il portavoce Azzurra Cancelleri ha voluto così esprimere la necessità di legiferare un fenomeno in continua espansione, “allo scopo, tra gli altri, di valorizzare e tutelare il patrimonio eno-gastronomico locale e nazionale”. La proposta è ora consultabile sulla sezione “lex” del blog di Grillo e per due mesi sarà possibile commentarla, quindi adattarla ai suggerimenti che si riterranno opportuni.
“Gli home restaurant o home food – dice – sono da considerare un valore aggiunto alla scoperta delle tipicità culinarie di un territorio. Senza considerare che offrono occasioni di incontro, dialogo, scambio, qualità e rispetto della tradizione. La proposta di legge che ho presentato – aggiunge – creerebbe nuove opportunità reddituali di tipo complementare e, al tempo stesso, andrebbe a sanare un gap normativo considerata la dilagante diffusione del fenomeno. Oggi bisogna re-inventarsi partendo dalle proprie competenze e l’home restaurant concederebbe a molti una nuova opportunità di lavoro”.
Ma cosa bisognerà principalmente fare per avviare un “Home restaurant”? Secondo la proposta del deputato Cancelleri, oltre ad essere titolari del certificato HACCP, sarà sufficiente comunicare l’inizio di avvio attività al comune di residenza che provvederà ai relativi controlli per il rilascio delle autorizzazioni da parte degli organi competenti. “Sarà applicato il regime fiscale valido per le attività saltuarie, non sarà necessario il cambio di destinazione d’uso – spiega inoltre – e il numero massimo degli ospiti non dovrà superare il 20”.
“Questa è la nuova imprenditoria – conclude – che ha già fatto regista tre numeri importanti. Basti pensare che nel 2015 sono stati organizzati circa 37 mila eventi di social eating andati a buon fine, facendo registrare una partecipazione di circa 300 mila persone ed un incasso medio stimato, per singola serata pari a 194 euro”.