ParcoBici entra a far parte del circuito iBarter con una proposta innovativa dedicata alle aziende. Ne beneficia l’ambiente, la salute e l’impresa stessa
Noleggiare biciclette elettriche pagandole con i beni e i servizi della propria azienda. Quando la mobilità sostenibile sposa il baratto moderno il risultato è una formula innovativa per stimolare le imprese ad una maggiore sensibilità ambientale e incrementare un nuovo modo di muoversi. ParcoBici, giovanissima azienda brianzola con un punto vendita a Monza e un laboratorio a Osnago (in provincia di Lecco), è entrata a far parte della squadra di iBarter, il primo circuito italiano per lo scambio multilaterale online. «Abbiamo aderito al circuito per diffondere un messaggio in cui crediamo molto: incentivare una mobilità sostenibile e accessibile a tutti», premette Stefano Forbici fondatore insieme con Andrea Daelli e Massimiliano Monesi di ParcoBici. «La formula che proponiamo è quella del noleggio di biciclette a pedalata assistita; formula che proponiamo alle aziende non solamente quale cambio di mentalità, ma anche come esempio nei confronti dei loro dipendenti». Del resto, «utilizzare bici elettriche è una scelta di cultura che si inserisce in un percorso di rispetto ambientale e mobilità sostenibile. Un’azienda può fare propria questa cultura attrezzandosi con ebike, per esempio, per muoversi all’interno degli spazi aziendali, oppure per incentivare i propri dipendenti ad andare al lavoro senza dover utilizzare l’auto, ma anche per dare l’opportunità di muoversi in ambienti urbani in bicicletta». Ancora poco diffuse in Italia, le biciclette elettriche rappresentano una realtà significativa all’estero. «In Svizzera – puntualizza Forbici – lo Stato ha previsto degli incentivi per le aziende i cui dipendenti vanno al lavoro in bici».
L’evoluzione tecnologica di batterie e motore, unita a innovativi studi di design, ha fatto abbandonare la vecchia idea delle biciclette elettriche come delle pesanti scatole a due ruote. «Il peso resta ancora superiore rispetto alle tradizionali bici, ma oggi le e-bike sono nettamente più performanti ed esteticamente belle rispetto a qualche anno fa», spiega il rappresentante di ParcoBici. «Esistono in versione mountain bike, ci sono quelle richiudibili e quelle invece dalle forme più tradizionali: c’è una risposta per ogni utilizzo. Inoltre, non bisogna fare fatica come con una bici tradizionale: tecnicamente infatti vengono definite a pedalata assistita, ciò significa che il motore elettrico interviene nel momento della pedalata, diminuendo lo sforzo».
Per lanciare questa nuova cultura, ParcoBici si è affidato al baratto. «Abbiamo sposato la causa e il messaggio che questa iniziativa dà», premette Marco Gschwentner responsabile strategie di sviluppo iBarter. «È come se si facesse un passo indietro rispetto alla frenesia moderna. Da una parte abbiamo il baratto, ovvero la forma di scambio più antica; dall’altra abbiamo un ritorno alla bicicletta. Entrambi però sono rivisiti in chiave moderna: la bici è una ebike e il baratto non è contestuale ma multilaterale e si basa sull’utilizzo di crediti». In concreto quindi, sarà possibile noleggiare una decina di bici elettriche e “pagarle” con beni e servizi della propria azienda. Così gli effetti positivi si moltiplicano. «Con iBarter si entra a far parte di una rete dove trovare e farsi trovare da nuovi clienti e nuovi fornitori. Inoltre, con ParcoBici contribuiamo a diffondere una cultura di mobilità sostenibile». Come funziona il circuito iBarter? «Gli scambi non sono contestuali ma vengono effettuati attraverso un meccanismo di crediti acquisiti/ceduti utilizzando l’iBcredit, una moneta complementare che per semplicità è stata equiparata all’euro: 1 iBcredit = 1 euro. In questo modo è l’operatività sul circuito che alimenta lo stesso circuito, offrendo sempre nuove possibilità alle aziende iscritte», conclude Gschwentner.