Oggi, il sottosegretario all’istruzione Davide Faraone è in visita al liceo linguistico Ninni Cassarà, per l’inizio dell’anno scolastico.
E’ il primo anno in cui gli studenti italiani si trovano a vivere in un sistema di istruzione in cui la riforma “La buona scuola” è ormai legge.
Fin dall’anno scorso abbiamo manifestato il nostro dissenso verso una riforma che ha come parole d’ordine “merito”, “efficienza” e “competitività”, tralasciando il ruolo sociale della scuola e ignorando i concetti di diritto allo studio e welfare; una riforma che ha privilegiato il modello aziendalistico dell’istruzione, dove i privati possono incidere (anche indirettamente) nelle decisioni e i presidi vedono aumentati i loro poteri.
Dopo lo sciopero generale della scuola e la successiva approvazione della legge 107, abbiamo promesso che saremmo stati presenti fin dall’inizio davanti alle nostre scuole, per esprimere dissenso ma soprattutto rilanciare la nostra idea di scuola pubblica e le nostre proposte.
Dichiara Andrea Manerchia, coordinatore regionale della Rete degli Studenti Medi Sicilia:
“Abbiamo deciso di fare avere una nostra lettera al sottosegretario Faraone, per comunicare ancora una volta oltre che la nostra contrarietà alla riforma anche lo stato in cui versano attualmente le scuole siciliane. Domani saremo di fronte alle scuole siciliane per abbattere metaforicamente i muri di valori negativi che permeano la nostra società, sui quali proliferano egoismo e individualismo. Lo faremo tuttavia in senso propositivo e ricostruttivo, rilanciando un’idea di scuola e di paese che metta al centro lo studente e il cittadino”
“Abbiamo deciso di fare avere una nostra lettera al sottosegretario Faraone, per comunicare ancora una volta oltre che la nostra contrarietà alla riforma anche lo stato in cui versano attualmente le scuole siciliane. Domani saremo di fronte alle scuole siciliane per abbattere metaforicamente i muri di valori negativi che permeano la nostra società, sui quali proliferano egoismo e individualismo. Lo faremo tuttavia in senso propositivo e ricostruttivo, rilanciando un’idea di scuola e di paese che metta al centro lo studente e il cittadino”