Il percorso delle primarie è senz’altro un modo prudente e democratico per cercare di individuare il profilo più adatto a traghettare la città dei templi verso un periodo di ristrutturazione politica e sociale. Proporsi prima che auto eleggersi a “candidato”, è atto di matura modestia, caratteristica, a mio parere, indispensabile per chi intende proporsi a fare il primo cittadino :Si è primi, infatti, solo se sono gli altri a riconoscerlo.
E’ per questo motivo che ritengo di dovere esprimere plauso ai partiti che hanno sostenuto questo percorso di democrazia mostrando, così, maturità politica di difficile comprensione per chi decide in maniera autonoma di candidarsi
Un plauso ancora più grande va ai candidati alle primarie, ad Alessi, Bellini, Marchetta e Vita i quali hanno deciso di mettersi in gioco facendo decidere ai cittadini un candidato piuttosto che un altro, dando agli stessi la facoltà di scelta, espressione di esercizio di alta e vera democrazia.
Spesso infatti c’è chi si auto candida, ritenendosi soggetto unto e depositario di verità assolute, ma spesso la verità e la memoria non camminano sullo stesso binario.
Dico ciò, perché qualcuno diceva che per essere un perfetto bugiardo bisogna avere una straordinaria memoria. Talvolta, però, col passare del tempo tralasciando ciò che si è stato si racconta ciò che si vorrebbe essere.
Il presentarsi come il paladino delle cause sempre vinte, con il verbo della buona amministrazione, non coincide con la verità dei fatti.
E qui che entra in campo la memoria; Quello che si è stati e le posizioni occupate, piuttosto che le decisioni prese, i riferimenti politici frequentati, rimangono nella memoria della gente, sulle pagine dei giornali, nelle bobine delle tv private, nei file delle testate on line.
E allora facciamo attenzione, la verginità è appannaggio delle aspiranti spose di una volta. Chi fa politica da oltre due lustri, avendo occupato posti decisionali serviti solo per scalare lo scalino più alto, dovrebbe ben guardare la rampa degli scalini già percorsi.
Temi come il rigassificatore, la questione morale, il ripristino dell’ordine della legalità, il programma di sviluppo che si intende realizzare, sono tutti argomenti che devono essere trattati con serietà piuttosto che con slogan, o tentando di campare di interessi su make up venduti per interventi chirurgici o promesse mantenute sempre più promesse e sempre meno mantenute.
Nell’interloquire con grandi manovratori o con grossi gruppi si rischia o si potrebbe rischiare di credere che si possa vivere di vita propria, che ci si possa muovere senza l’ausilio dei fili che vengono manovrati dal puparo. Ma non è così :Essere esecutore di scelte sul futuro del nostro territorio, quando queste scelte sono dettate da signori senza scrupoli pronti a sfruttare il territorio e i suoi abitanti, che ti fanno indossare il vestito della domenica, facendoti credere che da quel momento tu sarai il verbo e quindi potrai scambiare tante piccole fette di povertà con più o meno grandi fette di potere, non fa sì che ci si possa credere il candidato ideale per una città come Agrigento. Sono sicuro o meglio fiducioso, che i cittadini agrigentini facciano buon uso di quanto accaduto in paesi vicini al loro , evidenziando che le opere di abbellimento non sono state risolutorie dei veri e grandi problemi quali economia, sviluppo, turismo e quant’altro necessario per sollevare le sorti del paese, problemi che probabilmente si sarebbero potuti risolvere o quanto meno alleviare con un impiego più razionale delle ingenti risorse ricevute e forse ahimè irripetibili.