Questa è la domanda che la Bologna che c’è pone al Presidente della Regione Emilia Romagna
Recitava così lo scorso 15 gennaio un articolo su Repubblica Bologna “Bonaccini rivoluziona la sanità in Emilia: tutti i dirigenti rimettono le deleghe”.
Le nostre domande sono: può Stefano Bonaccini scegliere un dirigente di questo tipo disgiungendosi totalmente dalla sua natura politica? La sua scelta sarà fatta in funzione del merito o…?
Fabio Garagnani, da voce al pensiero della Bologna che c’è dicendo: “Innanzitutto ci pare più una manovra propagandistica che un effettivo cambio di direzione in quanto, il problema fondamentale della sanità emiliana è costituito dalla mancata separazione fra politica e sanità, nel senso che pur spettando al presidente la nomina dei direttori, ci chiediamo quanto incida l’appartenenza politica o lobbistica rispetto alla competenza professionale. L’esperienza regionale ci dice che sovente, se non sempre, è prevalsa la prima.
Anche se questo succede in altre regioni, e può essere vista come una normativa nazionale, questo non giustifica la pressione politica anche sulle scelte dirigenziali concernenti medici e primari (uso un eufemismo) che non sempre avvantaggia i capaci e meritevoli”.
Al di là del turn over dei dirigenti, è la politica complessiva della regione che deve cambiare con un approccio meno manageriale e più personalizzato, evitando ad esempio come finora, tempi molto lunghi per esami clinici normali, con una salvaguardia degli ospedali presenti sul territorio e costati moltissimo alla collettività e destinati ad un progressivo deterioramento o trasformazione “in stabilimenti sanitari”.
La vicenda di Porretta Terme ed il decesso di una signora, notizia di pochi giorni fa, dimostra che per le zone montane non c’è sufficiente tutela e stante la distanza geografica dal capoluogo occorre mantenere un presidio ospedaliero in piena attività per la tutela della salute di quelle popolazioni.
Una domanda vorremmo rivolgere al presidente Bonaccini: è in grado di garantire ad un qualsiasi medico capace, dotato di un curriculum prestigioso e di esperienza, di accedere a posizioni di responsabilità a prescindere dall’appartenenza politica o lobbistica? Noi i nostri dubbi li abbiamo, sta a lui dissuaderci.
Nel frattempo la sanità in Emilia Romagna cade a picco come è stato ampiamente discusso nell’incontro “Sanità, tagli e cuci” (http://ow.ly/Hr3aC ) dello scorso dicembre, da noi organizzato, con alcuni dei protagonisti che si stanno battendo a favore di una sanità più equa, meno dispendiosa e più sensata.