Fabio Garagnani presenterà il nuovo progetto La Bologna che c’è, sarà l’occasione per dibattere sul tema della sicurezza a Bologna. Il nuovo gruppo mette insieme l’esperienza professionale e politica di chi “nella vita ci ha messo sempre la faccia”
Venerdì 26 settembre 2014
Sala del Baraccano
via Santo Stefano, 119
ore 18,45
Bologna
Nasce un nuovo gruppo: La Bologna che c’è. La nuova realtà scaturisce dall’intento di denunciare le anomalie del territorio bolognese ed emiliano romagnolo. Le stesse che per incuria o cattiva amministrazione ricadono sui cittadini. La Bologna che c’è si farà portavoce di quelle persone che per tanti motivi subiscono grandi e piccole ingiustizie: dalla ingiusta sanzione amministrativa alla cattiva gestione della santità.
La serata sarà un dibattito pubblico sul tema della sicurezza a Bologna e oltre all’On. Fabio Garagnani, artefice dell’appuntamento, saranno presenti Ilaria Giorgetti, Presidente del Quartiere Santo Stefano e Galeazzo BignamiConsigliere regionale in Emilia Romagna. Durante l’incontro chi vorrà potrà aderire gratuitamente al progetto La Bologna che c’è.
Il gruppo La Bologna che c’è si prefigge di portare avanti diversi temi: le piccole medie imprese e il lavoro, la sanità in Emilia Romagna, il sistema fieristico bolognese, Bologna e la Regione, il Civis. Sono solo alcuni dei temi che si dibatteranno pubblicamente.
Dietro il progetto c’è un gruppo di professionisti impegnati nel lavoro e nel tessuto sociale bolognese che grazie alla loro esperienza potranno rendere pubblici meccanismi di gestione che sfuggono ai più.
“La Bologna che c’è vuole dare eco alle emergenze del territorio – dichiara l’ideatore Fabio Garagnani -. Il progetto Civis ha messo in ginocchio Bologna. Chi risarcirà i Bolognesi? Politica e Imprese, rimettiamo le imprese al centro del dibattito politico. Le “multe” per fare cassa. Bologna è il terzo comune nella graduatoria nazionale, fra i più fiscali nell’erogare le “multe”. Vogliamo cambiare questo sistema?
Noi nasciamo con le nostre esperienze di vita, forti di un know how che ci permette di dare voce alle emergenze del territorio che spesso sono ignorate – continua Garagnani e siamo aperti ad accogliere chiunque possa costituire una voce in più, perché i grandi numeri uniti ai contenuti, possono essere più rumorosi ed efficaci nei confronti di un sistema politico così uniformato e senza alternative”.