Sant’Antonio, Minnesota (USA) – Una vicenda che sembra destinata ad avere conseguenze giudiziarie quella che vede il Consiglio Comunale di Sant’Antonio oggetto di una denuncia da parte della Procura Federale per aver negato le autorizzazioni alla realizzazione del centro islamico Abu Huraira.
Secondo il procuratore Andrew Luger, il Consiglio Comunale avrebbe violato la legge federale sui diritti civili, quando nel 2012 ha respinto la richiesta ad istituire un centro di culto in un seminterrato del Centro Business di Sant’Antonio.
Non è la prima volta che negli Stati Uniti il Dipartimento di Giustizia agisce contro le violazioni di legge commesse in danno di comunità islamiche ma è sicuramente la prima volta che i procuratori federali citano in giudizio l’organo di governo di una città.
Le autorità federali, vista la risonanza mediatica che la vicenda potrebbe avere, prima che sia una sentenza a sancire il presunto diritto della comunità islamica di Sant’Antonio a realizzare il luogo di culto nel Centro Business, sperano che l’ordinanza già notificata affinchè vengano rilasciate le autorizzazioni permetta ai cittadini e ai loro rappresentanti di retrocedere dalle posizioni assunte permettendo ad Abu Huraira di poter svolgere le proprie funzioni di culto.
Già in altre contee dello stato moschee e progetti scolastici islamici avevano incontrato opposizioni da parte delle autorità locali e dei cittadini, come nel caso dei comuni di Plymouth, Willmar, Bloomington e Blaine, ma alla fine, nonostante le obiezioni, tutti i progetti sono stati approvati.
A Sant’Antonio, dove il Consiglio Comunale ha espresso 4 voti contrari al rilascio delle autorizzazioni e soltanto 1 favorevole, quello dell’assessore Jim Roth, 8.200 avevano manifestato il proprio dissenso in merito alla proposta di Abu Huraira. Il Consiglio, nel rigettare le richieste, ha evidenziato come la proposta di istituire un centro religioso e culturale era incompatibile con la destinazione d’uso di un’area industriale, qual è quella del Centro Business di Sant’Antonio.
Secondo i procuratori federali il rilascio, nel 2008, da parte del Consiglio Comunale di un permesso alla Twin Cities Christian Association ad operare in un centro di affari nella zona commerciale, avrebbe creato un precedente stando al quale l’attuale negazione rappresenterebbe soltanto un atto discriminatorio e in violazione delle leggi.