L’amicizia tra Samaras e il piccolo Joy
di Ettore Zanca
orgios Samaras, è un ex attaccante del Celtic Glasgow, ex perchè la squadra scozzese non gli ha rinnovato il contratto.
Il problema è che l’attaccante greco lì ha lasciato ben più di una maglia.
In questi ultimi mondiali ha trascinato una Grecia improbabile fino agli ottavi di finale. Con la stessa approssimazione, nel 2004 questa armata di pochi opliti, che manco Leonida e i 300, vinse il campionato europeo. Questa volta l’eroismo non è bastato. Va o viandante e dì che qui noi perimmo ai calci di rigore, parafrasando l’iscrizione alle Termopili.
Jay è un ragazzino affetto dalla sindrome di Down, tifosissimo del Celtic. Dopo la vittoria del campionato scozzese un video commosse particolarmente. Samaras andava a prendere Jay per festeggiare con lui, mentre l’allenatore gli regalava la sua medaglia celebrativa.
L’amicizia con “Sammy”, come lo chiama lui, durava da tanto, quella era solo una piccola tessera di mosaico. Dopo la qualificazione agli ottavi il web si è mobilitato per far andare Jay in Brasile, ma prima di tutto è arrivato proprio Samaras. Nessuno avrebbe pagato il viaggio a Jay. Se fosse voluto venire ci avrebbe pensato lui a pagare. Jay non poteva, ma ha mandato un video dove esultava per il gol di “Sammy” che dava la qualificazione. Samaras andrà via da Glasgow, ma ha giurato che Jay non lo molla di certo.
“Resteremo sempre amici”, ha detto Sammy, e in fondo chi ha detto che bisogna tifare per forza solo per il Celtic? Dove andrà Sammy, Jay lo guarderà. Il suo campionato del mondo, lo spilungone greco lo ha già vinto.
In Argentina queste brave persone tutte d’un pezzo si chiamano “hombre vertical”. E questa è una di quelle piccole storie che magari commuovono anche i non calciofili.
Chissà come si dice in greco, hombre vertical.
Il problema è che l’attaccante greco lì ha lasciato ben più di una maglia.
In questi ultimi mondiali ha trascinato una Grecia improbabile fino agli ottavi di finale. Con la stessa approssimazione, nel 2004 questa armata di pochi opliti, che manco Leonida e i 300, vinse il campionato europeo. Questa volta l’eroismo non è bastato. Va o viandante e dì che qui noi perimmo ai calci di rigore, parafrasando l’iscrizione alle Termopili.
Jay è un ragazzino affetto dalla sindrome di Down, tifosissimo del Celtic. Dopo la vittoria del campionato scozzese un video commosse particolarmente. Samaras andava a prendere Jay per festeggiare con lui, mentre l’allenatore gli regalava la sua medaglia celebrativa.
L’amicizia con “Sammy”, come lo chiama lui, durava da tanto, quella era solo una piccola tessera di mosaico. Dopo la qualificazione agli ottavi il web si è mobilitato per far andare Jay in Brasile, ma prima di tutto è arrivato proprio Samaras. Nessuno avrebbe pagato il viaggio a Jay. Se fosse voluto venire ci avrebbe pensato lui a pagare. Jay non poteva, ma ha mandato un video dove esultava per il gol di “Sammy” che dava la qualificazione. Samaras andrà via da Glasgow, ma ha giurato che Jay non lo molla di certo.
“Resteremo sempre amici”, ha detto Sammy, e in fondo chi ha detto che bisogna tifare per forza solo per il Celtic? Dove andrà Sammy, Jay lo guarderà. Il suo campionato del mondo, lo spilungone greco lo ha già vinto.
In Argentina queste brave persone tutte d’un pezzo si chiamano “hombre vertical”. E questa è una di quelle piccole storie che magari commuovono anche i non calciofili.
Chissà come si dice in greco, hombre vertical.