“La Regione da cinque mesi non corrisponde alle Università di Palermo, Catania e Messina le risorse economiche per pagare i medici specializzandi: a rischio le attività di supporto alla cura e all’assistenza di migliaia di pazienti siciliani”. A lanciare l’allarme è l’europarlamentare di Forza Italia, Salvatore Iacolino, che punta il dito contro il governo Crocetta: “Nonostante le rassicurazioni del governatore, 855 medici specializzandi sono a secco di retribuzioni. Soltanto nei confronti dell’Università di Palermo, la Regione siciliana ha un debito di 14 milioni di euro. Per alcuni mesi il rettore Roberto Lagalla ha garantito gli stipendi anticipando le somme dovute da Palazzo d’Orleans. L’Università di Catania, al momento, sta facendo altrettanto; mentre l’Ateneo di Messina ha fatto partire un decreto ingiuntivo indirizzato alla Regione”.
La situazione più critica è dunque quella di Palermo, dove ci sono circa 1.000 specializzandi: 300 pagati con fondi regionali e 700 con risorse ministeriali. “Il paradosso – sottolinea Iacolino – è che i medici in capo al ministero vengono regolarmente retribuiti; quelli di pertinenza della Regione sono invece a ‘secco’. Una situazione insostenibile che potrebbe spingere gli specializzandi, cui va tutto il mio sostegno, ad incrociare le braccia”.
“Finora – conclude l’europarlamentare di Forza Italia – solo il senso di responsabilità e lo spirito di servizio di questi giovani medici ha evitato che venga interrotta l’assistenza ai malati. Manovrina o non manovrina, è inaccettabile che il governo regionale ‘chiuda i rubinetti’ a chi si occupa di garantire un’assistenza appropriata nei confronti dei cittadini”.