Grotte, piccolo Comune distante circa 30 km dal mare, lo scorso 10 dicembre ha varcato la soglia di Palazzo Madama grazie ad un regolamento sulla spazzatura (TARES) copia e incolla del regolamento di Viareggio, città di barche, mare, spiagge e carri carnevaleschi.
Il M5S locale ha sollevato il caso che è presto balzato all’attenzione di giornali locali e regionali, spingendo la senatrice siciliana Ornella Bertorotta a parlarne pubblicamente al Senato durante la seduta n. 148 del 10/12/2013.
Il Regolamento TARES approvato il 13 novembre dal Comune è quindi giunto, nella versione viareggina (cioè ante modifiche refusi di stampa), all’attenzione del Parlamento nazionale, tra le risate dei Senatori presenti in aula.
Sono state evidenziate anche alcune situazioni “anomale” riguardanti l’azione amministrativa nel nostro paese, situazioni già denunciate in passato dal nostro MoVimento, come la poca trasparenza, l’illeggibilità di un bando da un milione di euro e altre ancora.
Ecco il discorso della senatrice Bertorotta,come risulta dal Resoconto stenograficodella seduta n. 148 del 10/12/2013 | Legislatura 17ª – Aula del Senato della Repubblica.
Sulla gestione del Comune di Grotte (AG).
BERTOROTTA (M5S). Signor Presidente, oggi vorrei sottoporre alla vostra attenzione una vicenda che riguarda il Comune di Grotte, un piccolo Comune dell’agrigentino distante tre chilometri dalla Racalmuto di Leonardo Sciascia. Dallo scorso 13 novembre Grotte ha un regolamento TARES, pubblicato il 3 dicembre sul sito istituzionale dell’ente. Tale regolamento, purtroppo, è identico a quello del Comune di Viareggio, tanto che all’articolo 10, comma 6, si legge: «Per gli specchi acquei la tariffa viene commisurata allo specchio acqueo dato in concessione». Peccato che del mare, da queste parti, difficilmente si riesce a percepire anche solo l’odore, essendo distante circa 30 chilometri. (Applausi dal Gruppo M5S).
Si legge ancora nell’articolo 10, comma 6, del Regolamento: «Nel caso in cui la concessione sia relativa soltanto a colonnine, gavitelli o catenarie utilizzate da unità nautiche autorizzate ad ormeggiare nel porto di Viareggio, la tariffa è dovuta in ragione della lunghezza delle unità navali che potenzialmente potrebbero esservi ormeggiate».
Gli amministratori di Grotte, in sostanza, vogliono far pagare la TARES alle barche ormeggiate nel porto di Viareggio! (Applausi dal Gruppo M5S. Ilarità.). Ma si sa, c’è la crisi, e ognuno si arrangia come può, anche facendo ricorso a soluzioni di finanza creativa!
È sconcertante constatare come assessori, consiglieri, sindaco, presidente del consiglio, nessuno di loro abbia letto il documento prima che venisse approvato, nonostante ben sei sedute di commissioni consiliari.
Ma questa è solo la ciliegina sulla torta (forse) di cinque mesi di amministrazione in cui sono state regolarmente e quotidianamente violate le norme sulla trasparenza. Ad esempio, un bando da un milione di euro è stato pubblicato in una forma totalmente incomprensibile, violando gli articoli 1, 2, 3, 6 del decreto legislativo n. 33 del 2013, e non solo quelli. Il Movimento 5 Stelle locale ha sollevato il caso e chiesto formalmente al Comune di intervenire in attuazione dei principi di efficacia ed efficienza nell’utilizzo delle risorse pubbliche. Purtroppo, nessuna risposta.
L’intera sezione del sito istituzionale del Comune, denominata «Amministrazione Trasparente», è ad oggi quasi completamente vuota, mancando i curricula del sindaco e degli assessori e tutti i dati relativi all’amministrazione, che per legge andrebbero pubblicati.
Lo scorso 25 ottobre il sindaco e gli assessori hanno approvato i documenti che compongono lo schema del bilancio 2013 del Comune, ma hanno «scordato» di pubblicare gli allegati, che «costituiscono parte integrante e sostanziale del bilancio» (la relazione previsionale programmatica 2013-2015, lo schema di bilancio pluriennale 2013-2015, lo schema di bilancio di previsione 2013), così violando l’articolo 12 della legge regionale n. 5 del 2011, in base al quale gli atti della pubblica amministrazione sono pubblici e assumono valore legale dal momento del loro inserimento nei siti telematici degli enti, a tal fine opportunamente pubblicizzati. (Applausi dal Gruppo M5S).