Cianciana (Agrigento) – Si è svolto nella giornata di giovedì 31 ottobre 2013, presso il centro sociale del comune di Cianciana, il convegno “Praesidium, idee a confronto per la difesa dei flussi migratori”.
Un’importante incontro educativo e di sensibilizzazione culturale fortemente voluto da Mario Caramazza, il direttore della biblioteca comunale, e rivolto principalmente agli alunni delle scuole di Cianciana e dei paesi viciniori.
Le vite dei giovani studenti di oggi tra qualche anno saranno direttamente interessate dal fenomeno di questi massicci spostamenti di persone che fuggono da scenari di fame, guerre e sofferenze. Un fenomeno quello dei flussi migratori dall’Africa e dal medio oriente verso l’Europa che per essere affrontato con successo necessita in primis una profonda conoscenza dalle radici più profonde che lo hanno generato. Sia che questi flussi migratori continuino in maniera massiva o si arrestino, condizioneranno positivamente o negativamente il futuro dell’Italia e dell’intera Europa. Troppe le risposte che la politica italiana ed europea non sono state in grado di dare per risolvere questo problema, impedendo al contempo la morte di tanti disperati in cerca di pace e di una vita migliore. Tante le vittime che giacciono in fondo al mediterraneo e quelle sparse nel deserto o tra le montagne africane. Innocenti il cui infelice destino è spesso legato al tenore di vita dei paesi cosiddetti “occidentali” o meglio agli interessi di questi ultimi sulle risorse e le ricchezze minerarie dei loro territori di provenienza, spesso falcidiati da fame e guerre civili indotte da oscuri fattori esterni. “Secondo voi l’Occidente nei loro confronti (immigrati e rispettivi paesi di provenienza – ndr) è senza peccato? – questa la domanda che il sindaco di Cianciana ha rivolto ai presenti come a voler sottolineare gli enormi interessi anche europei che si celano dietro i viaggi della speranza”.
Lo scrittore Fabio Fabiano oltre a relazionare ai giovani studenti di Cianciana della sua esperienza di appartenente alle forze dell’ordine che spesso si trova a dover identificare sia i vivi che i morti delle tragedie che si consumano nel mare nostrum, ha anche presentato la sua ultima fatica letteraria: “L’ispettore di Falco – ‘46909’ – non solo indagini”; al momento unico romanzo di uno scrittore agrigentino sugli sbarchi e le dinamiche umane agli stessi connesse.
“Forse non riuscirò a trasmettervi appieno quello che ho provato io – (procedendo all’identificazione dei cadaveri di una giovane madre e la figlioletta di alcuni mesi di età – ndr) ha spiegato Fabiano ai ragazzi parlando dei contenuti del suo romanzo – e spero che voi non lo proviate mai. Una sensazione veramente dura, forte…”. Una combinazione di sensazioni forti, invece, hanno caratterizzato il convegno. Emozioni scatenate dagli interventi di Fabiano e dell’agente Marco Scintilla, il quale ha ricordato la tragedia del naufragio del 3 ottobre attraverso le sue foto e la sua presenza sui luoghi poiché quel giorno era di servizio sulla maggiore delle Pelagie. L’attenzione dell’uditorio è stato letteralmente catturato dagli interventi di Mahamadou e Godspower, due giovani ragazzi richiedenti asilo politico giunti a Lampedusa lo scorso luglio ed attualmente ospitati dall’associazione culturale “Acuarinto”. I due giovani africani, proveniente dal Mali il primo e nigeriano il secondo, uno musulmano e l’altro cristiano, hanno come ipnotizzato i presenti che, dietro il sorriso di Godspower e l’apparente calma di Mahamadou, mai si sarebbero aspettati di sentire le loro storie di sofferenza e dolore. Numerosi gli studenti che a chiusura dei lavori hanno avvicinato i due ragazzi africani per stringergli la mano, poter parlare con loro e salutarli in segno di amicizia ed ospitalità.
Il convegno è stato dunque un importante momento d’incontro, integrazione e crescita culturale che ha visto come protagonisti i giovani. Quegli stessi giovani che certamente in futuro saranno più tolleranti e comprensivi verso il fratello in difficoltà giunto in Italia a seguito di uno dei tanti viaggi della speranza.
Totò Castellana