Dopo la seduta di ieri all’Ars sulla mozione di sfiducia al Presidente della Regione Siciliana presentata discussa e votata in Aula ,interviene con una nota l’On. Vincenzo Fontana del Pdl.
“Finalmente ieri in Assemblea si è rivisto il Governatore Crocetta da troppo tempo distratto e indaffarato tra televisioni, viaggi nazionali e internazionali , convegni autocelebrativi e proclami che hanno portato per i siciliani solo insofferenze e mancate rivoluzioni e dopo aver per lunghi tratti snobbato la sede naturale del confronto politico: il Parlamento regionale.
Il suo Governo ha tenuto con una maggioranza risicatissima con appena 46 voti, dopo che negli ultimi mesi la sua maggioranza e nella fattispecie il Pd ha avuto un sussulto ed ha contestato più volte con uomini di primissimo piano l’eccesso di autoritarismo messo in atto da Crocetta.
Il modello Sicilia tanto reclamizzato dal Governatore sì è liquefatto, l’opposizione ha dimostrato con i 31 voti che è presente e manifesterà ancora di più il suo dissenso, altro che larghe intese!
Nel mio intervento di ieri ho ribadito quello che abbiamo chiesto attraverso interrogazioni, mozioni e odg al Governo senza avere nessuna risposta.
Ho citato due punti fondanti che hanno dimostrato tutta l’impreparazione di questo esecutivo, sulla sanità e sulle Province hanno costruito autentici pateracchi che ad oggi rimangono questioni insolute e di difficile interpretazione.
Sulla sanità e sul nuovo sistema di reclutamento dei manager ha emanato dei provvedimenti contradditori e in contrasto con le norme nazionali e poco trasparenti sui metodi di selezione con gli elenchi di fascia A e B prova ne sia il commissariamento prolungato delle Aziende Sanitarie.
Sulle Province regionali ha ancora una volta stupito tutti, è passato il ddl che ha soppresso gli organi politici e poi ha lasciato la super riforma e gli enti intermedi nel limbo creando grossissime difficoltà al personale, ai contrattisti e agli enti che ruotano o vivono con i fondi regionali: mi riferisco al Toscanini di Ribera.
Invito il Presidente ad avere un deciso cambio di passo nell’azione governativa e di confrontarsi con l’Assemblea lavorando giornalmente alle vere emergenze del popolo siciliano e di essere più collaborativo e concreto pur nella diversità dei ruoli con l’opposizione che certamente non è sfascista né contro gli interessi dei siciliani.”