L’arbitro Luca Massimi, domenica a Cava dei Tirreni, non ha certo onorato il suo ruolo, anzi lo ha svilito con delle decisioni arbitrali opinabilissime ed un atteggiamento poco professionale.
Già prima di Cavese – Akragas il direttore di gara si era negativamente distinto nel match che aveva visto di fronte Lecco e Piacenza, finita con molti malumori.
Occorre non dimenticare che non sempre “non bisogna non parlare di arbitri” se ci sono delle responsabilità. La serietà di colui che conduce una gara e’ di primaria importanza. Le scelte arbitrali possono decidere non solo l’andamento della gara ma, a fine stagione, anche una promozione o retrocessione. Se ai giocatori non vengono concessi “alibi”, la stessa cosa dovrebbe valere per l’arbitro che non può certamente errare ed esercitare un tipo di “atteggiamento sfida” – come lo ha definito mister Rigoli – nei confronti dell’una o dell’altra squadra.
Sicuramente l’Akragas e le altre società di D nutrono piena fiducia nella Lega di appartenenza, la stessa, a mio parere, a cui devono rivolgersi per segnalare episodi oggettivamente criticabili e frequenti. Si tratta di un atteggiamento sacrosanto, affinché investimenti e grandi progetti non vengano bruciati da chi, forse, avrebbe bisogno di un’iniezione di umiltà e qualche corso di aggiornamento in più.
Già domenica la squadra agrigentina cerchera’ di dimenticare la sconfitta di Cava dei Tirreni voltando pagina, davanti ai tifosi di casa, contro il Comprensorio Montalto. Anche in assenza di Chiavaro e De Rossi squalificati, per gli akragantini non si tratta affatto di una sfida difficile, almeno che non si presenti un Luca Massimi di turno…
Rogero Fiorentino