Antonino Casesa torna al suo posto: ha ripreso regolarmente servizio. Lo ha deciso il Giudice del Lavoro del Tribunale di Agrigento, dottoressa Gagliano, che ha emesso l’ordinanza con la quale ha dichiarato illegittimo il licenziamento del dirigente, disposto dal Commissario Liquidatore del disciolto Consorzio Asi di Agrigento Alfonso Cicero. Inoltre l’IRSAP, istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive, è stato condannato ad un cospicuo risarcimento del danno ed alle spese legali.
“E’ un provvedimento che rende giustizia – spiega Antonio Casesa, difeso dall’avvocato Giuseppe Minio – mi restituisce quella dignità professionale che qualcuno aveva provato ad offuscare dopo lunghi anni di onorata carriera. Un’esperienza che certamente mi ha segnato, dalla quale esco però fortificato e consapevole di avere, attraverso anche un giudizio terzo, agito e operato sempre nel pieno rispetto della legalità”.
“Dalla lettura dell’ordinanza risulta chiaramente che, malgrado l’Ufficio Procedimenti disciplinari abbia escluso la sussistenza di qualsiasi forma di responsabilità, il geometra Cicero – precisa Casesa – ha ritenuto, con la determinazione nr 116 del 21 agosto 2012, di recedere con effetto immediato dal rapporto di lavoro con il sottoscritto nel ruolo di direttore, valutato positivamente dal nucleo di valutazione. Il Giudice del Lavoro ha ampiamente motivato l’ordinanza riconoscendo anche l’incompetenza del funzionario dell’Ufficio Tecnico Consortile che, su incarico del Commissario, ha adottato il provvedimento disciplinare a mio carico”
“Anche la mancanza del prescritto parere del Comitato dei Garanti è stata ritenuta meritevole di attenzione da parte del Giudice del Lavoro. Il Comitato dei Garanti, che ai sensi degli articoli 21 e 22 del d.lvo 165/2001 deve esprimersi sulle responsabilità dirigenziali, così come il nucleo di valutazione della dirigenza, – aggiunge Casesa – era stato infatti casualmente revocato da Cicero prima del procedimento disciplinare”
“Il provvedimento di licenziamento è stato adottato a sola firma di Cicero – prosegue Casesa – senza il supporto del Comitato dei Garanti, del nucleo di valutazione e del servizio vigilanza dell’Assessorato Regionale alle attività Produttive allora guidato da Marco Venturi, quest’ultimo servizio infatti con nota del 24.10.2012 prot . 71807 ha inopinatamente comunicato che l’ amministrazione regionale non interviene sulle determine trattandosi di atti non rientranti tra quelli sottoposti al controllo di legittimità di cui all’art. 15 della LR 1/1984”.
“Dall’esame degli atti del giudizio risulta infine – evidenzia Casesa – che ho mantenuto una condotta integerrima anche nella delicata materia dell’antimafia tanto sbandierata al momento del licenziamento illegittimo. Durante infatti il mio mandato ho avviato tempestivamente tutti i provvedimenti di revoca di lotti industriali assegnati a ditte raggiunte da informativa antimafia atipica”.
“Ma vi è di più – osserva ancora Casesa – difeso dall’avvocato Stefano Catuara in altro giudizio pendente davanti il TAR di Palermo (rg 148/13), ho impugnato i provvedimenti nr 104/2012 e nr 1616/2012 con i quali il Commissario Cicero, stranamente , ha deciso espressamente di mantenere l’assegnazione di alcuni lotti industriali ad imprese raggiunte da informativa antimafia atipica”.
“Preannuncio – conclude Casesa – ulteriori azioni legali a tutela della mia immagine e di quella della mia famiglia”.