Agrigento, 16 maggio 2013
La notizia del raid vandalico che nella notte scorsa ha devastato il Centro di recupero delle Tartarughe Marine a Linosa ha suscitato l’indignata reazione dei vertici della Provincia Regionale di Agrigento, che diversi anni or sono fu Ente capofila del progetto LIFE attraverso il quale il Centro stesse venne costruito. Il Presidente Eugenio D’Orsi e l’Assessore Provinciale all’Ambiente Francescochristian Schembri, nell’esprimere solidarietà agli operatori del CTS che per tanti anni hanno prestato la loro opera con grande professionalità al Centro di via Pozzolana, chiedono che in tempi brevi il Ministero dell’Ambiente e l’Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente intervegano con atti concreti e risorse per ripristinare l’importante struttura. “Purtroppo – dicono D’Orsi e Schembri – non abbiamo risorse per potere intervenire, quindi attendiamo un segnale positivo da parte di queste Istituzioni affinchè il centro torni operativo in tempi brevi”.
Il Centro di Recupero di Linosa nacque grazie ai finanziamenti dell’Unione Europea concessi nell’ambito di un progetto LIFE che coinvolse, oltre alla Provincia Regionale di Agrigento, il CTS, il CNR, l’Università degli Studi di Torino, Hydrosfera, Politecnico di Milano e Legambiente. Il rogo e il denso fumo hanno rovinato irrimediabilmente anche le attrezzature che non erano state direttamente distrutte dal fuoco, per cui, di fatto, il Centro non è più operativo. Negli anni era diventato un preciso punto di riferimento per visitatori e ricercatori, e gli stessi pescatori vi si rivolgevano direttamente ogni qualvolta un esemplare di Caretta caretta incappava accidentalmente nelle attrezzature da pesca. “La brutalità e l’assoluta gratuità del gesto ci amareggiano. Speriamo che in un modo o nell’altro il Centro torni a funzionare” concludono D’Orsi e Schembri.
