In epoca di globalizzazione anche il crimine organizzato tende ad abbandonare quelle che una volta erano regole ferree che prevedevano l’ingresso nelle famiglie di mafia di soli italiani.
Così le organizzazioni come “cosa nostra”, “’ndrangheta” e “camorra”, oltre ad instaurare rapporti con altre organizzazioni criminali operanti in nazioni diverse dall’Italia, aprono le porte a nuovi ingressi.
I nuovi affiliati parlano altre lingue e neppure lontanamente hanno legami con l’Italia o gli italiani.
È questo il caso di Raynald Desjardins, di Gaetan Gosselin e più di recente quello di Juan Ramon Fernandez e Fernando Pimentel, uccisi in Sicilia e i cui cadaveri sono stati rinvenuti pochi giorni addietro.
Alle tradizionali affiliazioni, negli Stati Uniti e nel Canada si aggiungono le “partecipazioni esterne” delle gang di strada, braccio armato ormai di molte delle famiglie mafiose italoamericane.
Ad arricchire il capitolo degli stranieri all’interno della mafia italo americana, l’arresto in Canada di Edrick Antoine, 34 anni, Olivier Guay, 30 anni, Stanley Minuty, 29 anni, e Kevin Tate, 29 anni.
I quattro uomini sono stati arrestati ieri in quanto collegati all’omicidio di Gaetan Gosselin, ritenuto il braccio destro di Raynald Desjardins.
Gjm