Le intercettazioni dei colloqui tra Giuseppe Arnone e Giuseppe Lumia sono impietose. Mettono a nudo malcostume, violenza verbale, paure e sottomissioni. Tutto un altro sentire invece nelle pubbliche comparsate. Viene fuori uno scenario che lascia veramente stupiti. Non c’è da capire se sono stati commessi reati o meno. Questo è un compito che non spetta ai giornali. Ma, utilizzando frasi che lo stesso Arnone ha ripetuto mille volte, è possibile fare una valutazione morale, etica senza esprimere giudizi. Ed allora, i colloqui intercettati mostrano chiaramente che bisogna davvero cambiare registro. Grandangolo stampa alcune conversazioni intercettate. Emerge di tutto. Anche la tipica, troppo classica, raccomandazione. Ed un linguaggio da turpiloquio. Ciò che, tuttavia, lascia basiti è questo: i protagonisti di queste vicende in pubblico sembrano professionisti del bon ton, legati da solide amicizie politiche e personali. Quando, invece, ritengono di poter esprimere valutazioni e giudizi lontani da orecchie indiscrete, cade il mondo. Rutto ciò che all’apparenza sembra nella realtà non esiste. Ed Arnone di Crocetta e Lumia (anche se poi manda comunicati per dire che va a pranzo con questo e quello) a giudicare le sue stesse parole, non ha stima. Bella cosa. Sulla vicenda Grandangolo pubblica anche un’intervista a Vladimiro Crisafulli. Tutta da leggere. Grandangolo si occupa anche di altro. Della vicenda legata all’ex sindaco di Agrigento, Calogero Sodano chiamato in causa dal pentito Franco Cacciatore, al nuovo provvedimento di cattura per i fratelli Vivacqua, figli di Paolo, ucciso a Desio nel novembre di due anni fa. Il Gip del Tribunale di Milano, su richiesta del Pm, Bruna Albertini, contesta nuove ipotesi di frodi e truffe, individua altri prestanome e scopre un paio di milioni di euro anche in Cina. I classici articoli di Genserico, Attila, Conte di Montecristo, Erasmo, Patti e la new entry Epicuro di Samo, arricchiscono il giornale che può contare anche sugli articoli di Diego Romeo (ventennale della visita di papa Giovanni Paolo secondo), Beniamino Biondi.