Momenti di tensione all’interno del M5S dove Beppe Grillo ha tuonato contro quei senatori che, facendo appello alla loro coscienza, hanno disatteso gli ordini venuti dall’alto, e precisamente da quei vertici penta stellati che se da un lato predicano democrazia e libertà (uno vale uno) dall’altro non si creano scrupoli nel reprimere la libertà di coscienza e l’individualità altrui.
Grillo facendo appello al codice di comportamento minaccia espulsioni eccellenti, ed è proprio contro quei senatori siciliani, rei di aver proferito “Se vince Schifani, quando torniamo in Sicilia ci fanno un mazzo così”, che sono dirette le accuse dell’uomo più pericoloso d’Europa – così nei giorni scorsi Spigel online in un suo titolo ha definito Beppe Grillo.
L’indicazione del movimento era l’astensione. Non bisognava votare né Schifani né Grasso, per iniziare quella missione che prevede l’apertura dei palazzi del potere come una scatola di tonno. Malauguratamente per Grillo e Casaleggio, l’apriscatole grillino, comparso su uno degli scranni occupato dai parlamentari del movimento, sembra aver sortito l’effetto opposto spaccando l’unità dei senatori cinque stelle.
Tra i neoeletti al senato col M5S c’è Francesco Campanella che nella serata di ieri non senza imbarazzo ha dichiarato di aver votato Grasso assieme ad altri suoi colleghi grillini, giustificando la scelta per la forte avversione verso una rielezione di Renato Schifani. Fortemente divisa anche la base del M5S tra cloro che giustificando il voto di coscienza per Pietro Grasso si dicono contro qualsiasi espulsione e coloro che, invece, sentendosi traditi dai propri portavoce propenderebbero per far rispettare gli impegni che i neoeletti parlamentari hanno preso con gli elettori all’atto della libera sottoscrizione del codice di comportamento.
Il senatore Francesco Molinari invitando Grillo alla calma lo ha rassicurato sul fatto che non c’è stato nessun traditore quindi nessun tradimento. In disaccordo con chi materialmente ha scritto il post “Trasparenza e voto segreto” comparso sul blog di Grillo, Molinari ha consigliato lo studio della differenza fra cariche istituzionali e ruoli politici. Intanto dal centrosinistra (PD e SEL) fanno incetta di cariche istituzionali.
A stemperare il clima ha provveduto da subito il sen. Vito Crimi che mediante un video ha spiegato come dalla riunione tra i parlamentari del M5S sia emersa dirompente la volontà di non rieleggere Schifani alla guida del Senato. Prima stranezza, per un movimento che punta molto sulla trasparenza e chiama “portavoce dei cittadini” i propri parlamentari – come è stato fatto notare da chi ha commentato sul blog di Grillo -, che la movimentata riunione a Palazzo Madama tra i senatori grillini non sia stata trasmessa in streaming.
Viste le saette scagliate dal blog di Grillo verso i portavoce degli elettori (senatori M5S) che hanno “tradito” votando Grasso si vedrà nelle prossime ore se il M5S sarà con loro duro e irremovibile come lo è stato per Giovanni Favia e Federica Salsi.
Totò Castellana