Tutela dell’economia lecita e della sana imprenditoria priorità del Parlamento Europeo.
“Intensificare gli sforzi nella lotta contro i fenomeni di corruttela e le infiltrazioni della criminalità organizzata sono le sfide che l’Ue ed i Governi nazionali dovranno affrontare per sostenere la crescita e tutelare l’economia legale. Abusi di gestione, turbative di gare d’appalto pubbliche, appropriazioni indebite e distorsione dei fondi europei rappresentano un serio ostacolo all’efficienza della Pubblica Amministrazione, scoraggiano gli investimenti, alterano il funzionamento del mercato interno e la leale competizione fra le imprese. Una sfida globale che richiede una lotta efficace e un quadro legislativo per quanto possibile omogeneo e coerente a livello europeo tenuto conto che la corruzione costa all’UE 120 miliardi di euro all’anno (pari all’1% del Pil europeo) e toglie a ogni cittadino 240 euro all’anno”.
Lo ha affermato Salvatore Iacolino (PPE-PDL), Relatore Permanente della Commissione Crim (criminalità organizzata, corruzione e riciclaggio) del Parlamento Europeo a conclusione dei lavori del convegno “La difesa dell’economia lecita tra sistema criminale e corruzione”, svoltosi oggi presso la Sala Gialla di Palazzo dei Normanni, al quale sono intervenuti giuristi, politici, esperti ed il Capo dell’Ufficio dell’Unione Europea per la Lotta Anti-Frode (OLAF), Dott. Giovanni Kessler.
“La definizione di una cornice legislativa europea anticorruzione nei prossimi giorni – continua Iacolino – segnerà un passo in avanti con la presentazione in Commissione CRIM del primo documento di lavoro ispirato a criteri di lotta efficaci ed incisivi. La previsione della fattispecie associativa di stampo mafioso in tutti gli Stati membri e l’istituzione di una Procura Europea autonoma ed indipendente che possa indagare su una serie di reati a danno delle finanze dell’UE costituiscono gli elementi essenziali per contrastare il crimine organizzato, salvaguardare la sostenibilità economica e garantire che le risorse UE raggiungano i legittimi beneficiari”.
In un periodo di crisi finanziaria, è necessario rilanciare la lotta contro le frodi attraverso un’effettiva cooperazione giudiziaria e di polizia tra le autorità degli Stati membri (Europol, Eurojust) e un rafforzamento delle attività operative ed investigative dell’Olaf (Ufficio europeo per la lotta antifrode). Più poteri, più personale ed una fattiva collaborazione con le autorità locali garantirebbero alle regioni, come la Sicilia, che rientrano nell’Obiettivo Convergenza il corretto utilizzo dei fondi strutturali europei a sostegno di agricoltura, pesca e spese sociali, scoraggerebbero l’indebita appropriazione da parte di soggetti e società “in odor di mafia” e da ultimo agevolerebbero il recupero dei fondi e dei patrimoni illeciti”.
“In questa direzione – conclude Iacolino – il quadro legislativo europeo verrà modellato prevedendo l’ipotesi di corruzione fra privati, l’esclusione dalle gare d’appalto per le imprese che hanno riportato una condanna, sanzioni più severe per i funzionari infedeli e gli imprenditori fraudolenti, l’autoregolamentazione delle imprese mediante codici di condotta, l’introduzione di precise ipotesi di incandidabilità e la previsione di codi etici per i partiti. Così come appare indifferibile l’esigenza di intervenire sul termine di prescrizione dei reati, per il quale può essere pensato un modello di prescrizione per gradi di giudizio”.