Lettera Aperta
Traendo spunto dai recenti fatti nazionali quali, le elezioni anticipate e la discussa questione morale nel nostro Paese, ritengo,opportuno e doveroso porre all’attenzione dell’opinione pubblica in generale,e ai segretari dei partiti politici, alcuni spunti di riflessione che attengono alle modalità di estrinsecazione della Politica e del suo sistema elettivo- rappresentativo. Credo sia venuto il momento di farne una questione sì nazionale, ma anche e soprattutto una “questione morale-propositiva”. L’esperienza Italiana insegna la tendenza dei moderni partiti a diventare strutture oligarchiche, cioè organizzazioni dominate da capi irremovibili,sottratti ad ogni controllo,in grado di scegliere soggetti (leccaculo,zerbini,familiari,personaggi discussi ecc,ecc) da candidare alle elezioni per cariche pubbliche in modo del tutto indipendente dall’effettivo gradimento che essi riscuotono nell’opinione pubblica. Per contrastare tale fenomeno bisognerebbe assicurare la vita democratica all’interno dei partiti e ridare ad essi quel ruolo di cerniera tra gli elettori e gli eletti. L’Italia,e gli Italiani capaci ancora di capire hanno bisogno di una riforma della politica che passi essenzialmente per la riforma del sistema elettorale e dei partiti. Se non si farà entrare nell’agenda delle riforme questo grande tema, tutti gli sforzi saranno inutili. L’articolo 49 della nostra Carta Costituzionale recita : ”Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. Il nostro sistema elettorale proporzionale L. 270/2005 prevede le cosiddette: liste bloccate,per cui l’elettore vota una delle liste in competizione ma non può esprimere alcuna preferenza per i candidati,cosicché questi risulteranno eletti sulla base dell’ordine stabilito nelle segreterie al momento della presentazione della lista( per esempio se ad una lista spettano cinque seggi,saranno eletti i candidati che nell’ordine della lista occupano il posto dal primo al quinto). Appare chiaro che il “metodo democratico” indicato dal dettato costituzionale perde rilevanza di fronte alla lista bloccata risultante dal sistema Porcellum. Occorre una riforma della nostra democrazia politica. Una riforma necessaria. La madre di tutte le riforme “in nome del popolo” per interrompere la linea progressiva del distacco rassegnato dei cittadini dalla politica. Vuol dire una legge di riforma del sistema elettorale vigente che ponga limiti, regole, garanzie, metodi ai partiti e nei partiti. Una Legge in grado di regolare il rapporto tra elettori ed eletti, una Legge che sappia incidere sulle candidature buone e gradite dal popolo, una legge che sappia contenere il finanziamento e i costi della politica,una Legge che garantisca i diritti degli iscritti nei partiti e faccia rispettare i doveri della classe dirigente. I Partiti non riescono più ad assicurare la completa rappresentanza della società e soprattutto,non sempre riescono a comporre i diversi interessi sociali in una sintesi politica. Solo con l’auspicata riforma i partiti possono tornare ad essere importanti sedi di selezione della classe politica e luoghi di elaborazione programmatica. Oggi,non esistono aggregatori intergenerazionali veri rivolti a tutti coloro che hanno voglia di impegnarsi per l’Italia, con un’attenzione particolare ai giovani che non vogliono limitarsi a subire il futuro del loro Paese da deputati perpetui.I giovani Italiani hanno il coraggio e la passione di immaginare il proprio futuro e vorrebbero essere protagonisti dell’Italia che verrà. Occorrerebbe farsi promotori del processo riformatore del sistema elettorale,solo cosi potrà avvenire quel ricambio generazionale della classe politica negato, posto che l’introduzione delle preferenze oggi si rende assolutamente indispensabile per il ripristino della democrazia. Purtroppo tanto se ne è parlato, ma niente si è fatto! Ancora una volta gli Italiani, a fine febbraio si recheranno alle urne elettorali ed esprimeranno attraverso una legge elettorale antidemocratica e mafiosa una preferenza “malata”,che non consente nessun ricambio generazionale,ma garantisce solo i figli dell’era dei diritti acquisiti! Questo sistema elettorale Porcellum,determina solo la millenarietà dei deputati scelti nelle segreterie,in sintesi, gli stessi sono assimilabili solo ai Templi della città di Agrigento. Tanto mi premeva, alla luce delle posizioni ed opinioni espresse,condividere la politica nel segno della Democrazia Partecipata. Mi auguro che questa riforma trovi al più presto cittadinanza immediata nel nostro ordinamento giuridico. Devono essere i Giovani a cambiare la Politica e non la Politica a cambiare i Giovani. Alla luce delle considerazioni Suesposte viene da chiedersi che differenza c’è tra mafia,n’drangheta,camorra e “certa politica” e se i Partiti ancor oggi sono strumenti di Partecipazione Democratica? Anticipatamente ringrazio per l’eventuale pubblicazione.
Il Consigliere Comunale Indipendente Gerlando Gibilaro