Associazioni e amministratori adesso devono chiedere chiarezza sulla sicurezza per i cittadini.
A dichiararlo, Antonio Palumbo, Segretario provinciale di Rifondazione Comunista.
L’allarme lanciato dalla Procura di Agrigento sulle condizioni del mare di San Leone e sulla gestione del sistema di depurazione – continua Palumbo – debbono responsabilizzare tutti i partecipanti al dibattito pubblico affinché, all’encomiabile attività svolta finora da porzioni rilevanti della società civile e dei partiti, segua un’azione forte e decisa in difesa dei cittadini. E’ necessario che si superi questa empasse che blocca il dibattito alla fase della distribuzione dei meriti per affrontare aspetti ben più gravi e tangibili, come quelli della tutela della salute pubblica.
Alla relazione del prof. Sciacca, consulente della Procura di Agrigento, diffusa dalla stampa in questi giorni, non è seguita fino ad oggi nessuna presa di posizione da parte degli enti come il Comune o la Provincia regionale di Agrigento. Ciò significa, ad esempio, che mentre i tecnici gettano pesantissime ombre sulla qualità del mare di San Leone, nessuno proibisce, anche in forma cautelare, la balneazione.
A questo silenzio tombale – conclude il Segretario di Rifondazione Comunista – deve contrapporsi ancora più forte la voce di coloro che fino ad oggi si sono spesi affinché si facesse chiarezza, perché vengano tutelati i cittadini. Rifondazione comunista agirà nei prossimi giorni prima chiedendo chiarimenti alla Procura della Repubblica, al fine di ottenere, se possibile, copia della relazione e sollecitando il sindaco Marco Zambuto e il presidente della Provincia Eugenio D’Orsi, in qualità quest’ultimo anche di presidente dell’Ato idrico, a prendere una posizione netta e pubblica sulla vicenda.