L’Associazione Donne per la Sicurezza onlus, esprime la massima solidarietà nei confronti di Angelina, giovane diciassettenne di nazionalità russa che insieme ad una coetanea norvegese, ha denunciato alla Procura di Viterbo di aver subito violenza sessuale da un gruppo di ragazzi italiani ad Acquapendente la notte tra il 6 e il 7 ottobre 2012.
La notizia dello stupro di gruppo, riportata da tutti i principali media russi, tra cui il Primo Canale televisivo della Federazione Russa, ha destato parecchio scalpore tra i giornalisti russi che accusano la stampa italiana di aver voluto sottacere la vicenda, e gli abitanti di Acquapendente, che addosserebbero alla ragazza la responsabilità di quanto accaduto.
La notte del 6 ottobre, la ragazza si trovava in compagnia di un’amica norvegese, quando all’uscita di una discoteca, non riuscendo a trovare un taxi, accettavano da alcuni conoscenti un passaggio in macchina.
Una volta a bordo dell’auto, che procedendo a velocità sostenuta impediva alle due ragazze qualsiasi tentativo di fuga, sono iniziate le molestie da parte dei giovani.
Raggiunto il bosco, le due vittime sono state ripetutamente violentate, prima di essere “scaricate” nei pressi di casa. Quattro i giovani che avrebbero violentato la minorenne russa, mentre il loro capo avrebbe stuprato la ragazza norvegese.
La ragazza, giovane studente russa, che si trovava in Italia per uno scambio inteculturale organizzato da una onlus, potrebbe essere costretta al rimpatrio, visto che la Fondazione onlus avrebbe deciso d’interrompere d’interrompere il suo corso di studi, per presunte “violazioni al regolamento”, che prevede l’obbligo di non assumere droghe, non mettersi al volante di un veicolo a motore e non fare l’autostop. Per la Fondazione Angelina, che ha violato la terza regola, a questo punto deve tornare in Russia
Al danno, la beffa di un provvedimento abnorme.
La ragazza norvegese, a seguito della traumatica esperienza vissuta, è già ritornata a casa per sua scelta.
L’associazione Donne per la Sicurezza onlus, nell’annunciare la propria costituzione di parte civile nel processo, ha nel frattempo offerto tutto l’aiuto possibile per aiutare la vittima nel corso del suo soggiorno in Italia.
Associazione Donne per la Sicurezza onlus