Stamattina il mio pensiero và a Vincenzo Agostino, padre di Antonio, un giovane poliziotto palermitano della squadra volanti che prestava servizio presso il commissariato San Lorenzo,ucciso La sera del 5 agosto 1989 mentre si stava recando insieme alla moglie Ida Castelluccio a Villagrazia di Carini (PA) per festeggiare il compleanno della sorella. Nino era fuori servizio e non aveva con sè la pistola d’ordinanza. I due ragazzi stavano per aprire il portone quando un commando di killer li uccise davanti gli occhi della famiglia. Sono passati 21 anni da quella tragica sera,ed ancora oggi, le famiglie Agostino e Castelluccio, non hanno ottenuto giustizia. Negli anni 90 Antonino Agostino e la moglie Ida sono stati riconosciuti vittime di Mafia. Nel 2005 la speranza di Vincenzo,di trovare i mandanti, si colora di “buio”,dall’Alto della Giustizia si decide di opporre sul caso,il SEGRETO DI STATO, cioè, un vincolo giuridico che determina l’esclusione di una determinata notizia dalla divulgazione, ponendo delle sanzioni nei confronti di chi violi l’obbligo di non divulgazione.Tale obbligo di non divulgazione viene posto su una determinata notizia tramite una procedura avente valore di principio fondamentale costitutivo, riguardante un numero finito di informazioni la cui divulgazione potrebbe costituire limitazione di: sovranità nazionale sicurezza di popolazioni civili e di risorse o forme di biodiversità di particolare pregio.I due livelli dipendono dal valore dell’informazione. Qualcuno dirà: Certo non è un “GRANDE” caso, non come quello di illustri personaggi purtroppo uccisi, ma l’omicidio dell’agente Agostino non è meno fitto di segreti di stato, intrecci e collusioni oscure tra istituzioni, servizi segreti e mafia. Un altro delitto, avvolto nel mistero. Da allora la famiglia di Nino si e’ battuta e lo sta ancora facendo, per cercare una verita’ che lo stato non vuole dare. Vincenzo Agostino ha pdi tutto per far conoscere la storia del figlio. Da quel tragico 5 agosto non si è più tagliato barba e capelli, e non lo farà fino a quando non arriverà la verità sulla morte del figlio,della nuora e di quel bimbo mai nato.
Mi vergogno un po’…..ed avrei anch’io voglia di farmi crescere la barba,forse tutti noi dovremmo farlo,fino a quando non verranno assicurati alla giustizia i colpevoli,per il rispetto di un giovane poliziotto ucciso da non si sa chi, per amor di verità, per trionfo di giustizia. Ciao Vincenzo.
Aldo Mucci