L’acqua della rete idrica comunale non è potabile. Lo ha accertato il Dipartimento di prevenzione – Servizio igiene degli alimenti e della Nutrizione dell’Asp di Agrigento le cui analisi hanno riscontrato «la non conformità microbiologica per i parametri relativi ai coliformi totali». Tradotto dai tecnicismi scientifico-burocratci, significa che sono state riscontrate tracce di escrementi nell’acqua distribuita da Girgenti Acque S.p.A. Un risultato che ha indotto il sindaco Carmelo Pace a firmare un’ordinanza con la quale l’uso dell’acqua della rete cittadina è consentito esclusivamente per usi civili e non potabili. Gravissimo e allucinante è il riscontro che si ha sugli abitanti di Ribera, poiché di questa ordinanza, dopo 72 ore, pochissimi ne sono venuti a conoscenza. Certamente lo sa il sindaco che l’ha firmata. Paurosamente sono mancate l’efficacia e l’immediatezza dell’avviso che le circostanze richiedono. Da questa colpa grave che ha messo in serio pericolo la salute dei cittadini, prende l’avvio l’esposto/denuncia trasmesso alla Procura della Repubblica saccense, a firma di Angelo Renda dirigente cittadino di Sinistra Ecologia Libertà. E’ evidente che questa emergenza è stata gestita con superficialità sia dall’Amministrazione Comunale che dal Gestore Girgenti Acque. Sono mancati, sostiene Angelo Renda, i più elementari metodi e accorgimenti necessari ad informare la popolazione, quali: manifesti che evidenzino in modo inequivocabile il divieto dell’ uso dell’ acqua; nell’immediatezza, tramite i vigili urbani, collocare appositi avvisi nei numerosi supermercati; col personale del comune distribuire a tutti i negozi, bar, luoghi pubblici dei manifestini (basta un A4) con riportata l’intestazione comune di Ribera ed il divieto di uso della acqua. Eppure il sindaco Carmelo Pace non ha badato a spese quando in modo quasi ossessivo informava la cittadinanza dell’iniziativa festaiola del PizzaFest utilizzando tutti i mezzi possibili, persino facendo passare delle macchine del comune con gli altoparlanti. Giova ricordare, conclude la nota di Angelo Renda, che al sindaco, all’Asp e al gestore Girgenti Acque ciascuno per quanto di propria competenza, spetta anche il compito di informare i consumatori in ordine ai provvedimenti adottati. Infine, fornire acqua destinata al consumo umano in violazione delle disposizioni del D.Lgs. 31/2001, significa andare incontro a sanzioni pecuniarie che variano da 5.165 a 61.975 euro, a Ribera in questo periodo bar e altre strutture sono rimaste aperte erogando pericolosamente acqua non potabile. Ma nessuno ci ha fatto caso.