Dopo Agrigento e Licata anche Sciacca rischia di essere invasa dai rifiuti, la Società che gestisce l’ATO AG1, la SOGEIR, in questi giorni ha pagato la mensilità di agosto e non a tutti i lavoratori, e non si sa quando pagherà la mensilità di settembre, per questo motivo la FP CGIL e la FIT CISL dopo un’ assemblea con i lavoratori hanno proclamato un’altra giornata di sciopero per il giorno 15 ottobre e l’astensione dall’effettuare il lavoro straordinario per i successivi nove giorni. “ I lavoratori sono stanchi delle inadempienze contrattuali della Società d’Ambito che non paga gli stipendi, non versa il TFR, con ulteriore danno economico ai lavoratori, non paga le trasferte, si registrano gravi ritardi nelle vaccinazioni, i mezzi non efficienti con rischi elevatissimi per gli operatori; insomma – dichiara Alfonso Buscemi (FP CGIL) ci sono tutte le ragioni per avere i nervi a fior di pelle, infatti, dall’assemblea dei lavoratori è emersa con forza la volontà di fermarsi e passare a forme di lotta eclatanti per convincere le Istituzioni che hanno la responsabilità di quanto sta succedendo a trovare la soluzione; a partire dal Commissario della Società che non può limitarsi a lamentare che qualche comune non paga, per continuare con il sindaco di Sciacca che con il mancato pagamento del servizio, che riceve puntualmente, non può mettere in crisi una Società e centinaia di lavoratori, resta incomprensibile il fatto che ha un debito di oltre 5 milioni di euro e non affronti il problema con la SOGEIR, per finire con il Dipartimento per l’Emergenza Rifiuti che sembra accorgersi dei problemi quando le città restano sepolte dai rifiuti, per questa volta il buon senso ha prevalso e con grande senso di responsabilità i lavoratori hanno aderito alla proposta del sindacato di procedere con lo stato di agitazione – continua Buscemi – una prima giornata di sciopero ed il blocco del lavoro straordinario resta inteso che se non si trova una soluzione immediata e definitiva lo scenario che si apre è quello già visto nelle altre città agrigentine,i netturbini senza soldi per la benzina restano a casa e le città sepolte dai rifiuti con scuole chiuse e ospedali, carceri e altri servizi essenziali che non sanno dove buttare la spazzatura. Per quanto ci riguarda – conclude Buscemi- saremo accanto ai lavoratori in questa triste vicenda denunciando nelle sedi opportune le responsabilità dei soggetti inadempienti.
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8 Maggio 2025