La Camera del lavoro di Porto Empedocle si e’ tornata a popolare di disoccupati che chiedono a gran voce che le istanze che hanno costituito la manifestazione cittadina del 28 Febbraio scorso non vengano dimenticate.
E’ indubbio che da quella data in avanti nulla si sia mosso sul terreno dell’occupazione ne vi sono state le agognate certezze sul fronte della realizzazione del rigassificatore.
Ma nemmeno sul terreno istituzionale si e’ dato concretamente luogo ad una pratica concertativa finalizzata alla creazione di occupazione o alla formalizzazione di un protocollo che finisca con il rendere più concreta la utilizzazione di manodopera locale.
E’ partita qualche piccola opera e tutta con lavoratori non empedoclini.
I Lavoratori sono preoccupati poiché se questo dovesse essere l’andazzo anche per lavori più grossi, per i disoccupati empedoclini non ci sarebbe alcuna prospettiva.
Occorre che il Comune diventi la sede naturale ove le parti possano incontrarsi prima dell’avvio di qualsiasi opera pubblica
e\o privata per contrattare ogni questione occupazionale.
Alla riunione era presente il Segr. dela Cgil Massimo Raso che ha assicurato che la Cgil continuare ad insistere affinché la concertazione si sposti su queste questioni ed ha assicurato che tornerà a pressare “Nuove Energie” per avere certezze sui tempi e sulle modalità dell`avvio dei lavori.
“Il 10 agosto abbiamo scritto all’Ing. Luzzio ed aspettiamo ancora una risposta. Non ci sembra nemmeno educato questo continuo sfuggire alla necessita di dare risposte concrete – dichiara Massimo Raso – che si dichiara anche preoccupato sia dal clima elettorale che dalla tensione dei disoccupati, cui nel frattempo si sono sommate altre crisi occupazionali. Porto Empedocle ha le carte in regola per pensare ad un suo rilancio. E’ L’ORA DELLE RISPOSTE! CONCRETE”.
Egregio Direttore, come suo lettore mi permetto di farle una proposta. La proposta è la seguente: perché non lanciare attraverso il Suo quotidiano una campagna stampa che chieda pubblicamente ai candidati agrigentini alle prossime elezioni regionali di impegnarsi a presentare un ordine del giorno alla prima seduta utile per la presentazione di una proposta di legge regionale che obblighi tutte le imprese di qualsiasi natura che partecipano alla realizzazione di opere pubbliche nel territorio siciliano ad assumere per la realizzazione delle stesse opere, almeno l’ottanta percento (80%) degli impiegati ed operai necessari attingendo esclusivamente dalle liste dei Centri per l’impiego (ad esempio: in cerca di prima occupazione, cassa integrati, in mobilità, esodati, precari, disoccupati di lunga durata, etc.) dei territori comunali interessati dalle suddette opere.
La proposta di legge si dovrà occupare, ovviamente, anche di stabilire i titoli di preferenza alle assunzioni medesime: per reddito, per anzianità d’iscrizione, per nucleo familiare, per esperienza professionale, etc.
Solo in caso di espresso rifiuto del chiamato al lavoro o per esaurimento della liste, potrà essere assunta la corrispondente unità lavorativa residente in altro comune, provincia, regione, paese comunitario o extracomunitario.
Io non ho le competenze per affermare oggi se tale norma sia compatibile o meno con gli attuali trattati comunitari, ma di fronte ad un grave problema come quello occupazionale che vive la Sicilia ormai da troppo tempo, osare non è mai abbastanza ed in piena campagna elettorale non sarebbe certo l’ultima promessa disattesa.
Grazie e buon lavoro.
Gent.mo Sig. Albano Alfonso, la ringrazio per il suggerimento che proporremo per una valutazione a un giuslavorista e successivamente ai nostri lettori.
Cordialmente
GJMorici