16 Maggio 2024
Home UNA COMMISSIONE INDIPENDENTE PER VERIFICARE L’ASSOLUTA SICUREZZA DEL RIGASSIFICATORE DI PORTO EMPEDOCLE

1 thought on “UNA COMMISSIONE INDIPENDENTE PER VERIFICARE L’ASSOLUTA SICUREZZA DEL RIGASSIFICATORE DI PORTO EMPEDOCLE

  1. Condivido le preoccupazioni del sig. Spataro.
    Non esistono attività dell’uomo prive di rischio in assoluto. L’evento improbabile ma possibile, il “cigno nero” come lo definisce Nicholas Taleb nel suo bellissimo saggio, esiste sempre. Personalmente, nessuna commissione o ente indipendente potrà mai convincermi che sono stati considerati ed eliminati tutti i rischi possibili, probabili e improbabili.
    Il Giappone era una nazione all’avanguardia nella produzione e gestione degli impianti nucleari ma tutti abbiamo assistito all’olocausto che ha colpito quel paese: terremoto e maremoto! In un altro settore, la finanza, la moderna economia aveva incantato il mondo con la promessa di aver eliminato ogni rischio, e siamo stati paracadutati nella peggiore crisi (forse ancora più grave di quella del ’29) dalla quale non capiamo come e quando uscirne (a nulla valgono le tesi rassicuranti dei nostri leader politici).
    Detto questo, la questione rigassificatore presenta almeno tre diversi livelli dal quale esaminare il problema. Un primo livello è quello della politica energetica nazionale: siamo importatori netti di energia. Diversificare le fonti di approvvigionamento non è un male, lo diventa quando i territori interessati da impianti di stoccaggio o produzione vengono coinvolti marginalmente nel processo decisionale: soprattutto quando un territorio come quello agrigentino ha la fortuna di possedere beni che sono “patrimonio dell’umanità”.
    Un secondo livello, che coinvolge l’intera regione, riguarda la proiezione del nostro futuro. In particolare, Agrigento e la sua provincia, non ha ancora capito cosà fare da grande. Abbandonata l’idea dell’industria pesante, anche per problemi di mancanza di infrastrutture idonee ad avvicinare i mercati globali, da oltre vent’anni discutiamo inutilmente di vocazione turistica del territorio. In questo girotondo di idee e white-paper, il mondo ci ha già sorpassato e noi siamo costretti ad inseguire. Molte aree del mediterraneo, con indicatori economici e sociali simili a quelli nostri, si sono presentati al grande pubblico prima di noi in buona forma e incominciano a raccogliere i frutti di scelte precise.
    Al terzo e forse ultimo livello c’è la classe dirigente locale. Ora è inutile che io diventi l’ennesimo portavoce del malcontento generale, ma è pur vero che la sensazione sgradevole che i nostri rappresentanti non capiscano minimamente quali siano le poste in gioco è vera e presente, come è vero che domani sorgerà il sole.
    D’altronde, la classe politica è anche una rappresentazione mediata della società civile nel suo complesso.

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