LA RETE DEGLI STUDENTI MEDI SICILIA DENUNCIA I TAGLI DEL GOVERNO REGIONALE SU UNA RETE DI TRASPORTI GIÀ COMPROMESSA.
Sono passati solamente pochi giorni di scuola perché si riscontrasse una delle maggiori problematiche che affliggono il territorio siciliano e che influenza di certo la vita studentesca dei ragazzi siciliani.
La rete di trasporti siciliana (sia urbana che extraurbana) è sempre stata più che inefficiente, inadeguata alle esigenze delle migliaia di ragazzi che ogni giorno si servono dei mezzi di trasporto per raggiungere i luoghi di studio. E’ riscontrato inoltre che i costi dei biglietti non solo non rispecchiano minimamente un rapporto minimo qualità-prezzo, ma sono addirittura i più cari del paese raggiungendo talvolta anche picchi di record europei risultando quindi un importante dispendio di risorse economiche per le famiglie italiane già provate finanziariamente dagli esorbitanti costi della scuola.
Ad aggravare questa situazione è di pochi giorni fa la notizia che la Regione a fronte di problemi economici legati allo sforamento del patto di stabilità ha deciso di tagliare il budget annuale per il trasporto pubblico da 222 milioni di euro a 177 con conseguenze disastrose per la già complicata vita degli studenti pendolari.
Conseguenza di questi indiscriminati tagli è infatti la cancellazione di gran parte delle linee extraurbane dedicate ai pendolari da parte delle aziende di trasporto e in particolare dell’Ast (Azienda siciliana trasporti), la principale azienda dell’isola, che adesso non ha più le risorse per poter sostenere gli elevatissimi costi del carburante o le spese di manutenzione, con la grave conseguenza di lasciare in mezzo alle strade non solo gli studenti che usufruiscono di quei servizi ma anche i numerosi lavoratori che vi sono impiegati.
Il governo regionale negli ultimi anni ha retto un sistema politico-mafioso caratterizzato da una gestione clientelare delle risorse pubbliche e da tantissimi sprechi, spendendo milioni di euro in consulenze, assunzioni a pioggia, soprattutto nel settore pubblico (20mila dipendenti (di cui solo 3.000 fra Asl e ospedali), e per mantenere la casta d’oro dell’ex presidente Lombardo (paghe da 14mila euro, telefono e auto gratis al suo staff e ai parlamentari). Adesso però taglia i servizi perché non ci sono soldi.
A fare le spese di una gestione scellerata e fallimentare della Regione Sicilia nell’ultimo quadriennio sono ancora una volta gli studenti e le loro famiglie, soprattutto quelle economicamente più deboli che come unico appiglio di trasporto avevano solamente le aziende di trasporti che (sotto lauti pagamenti) svolgevano un servizio minimo ma necessario.
Anche nel capoluogo siciliano questi tagli hanno avuto effetti pesanti sui trasporti, infatti l’AMAT, l’azienda cittadina dei trasporti già soggetto di disagi economici è stata costretta a tagliare pesantemente sulle linee urbane mettendo alle strette tutti gli studenti costretti a muoversi con l’autobus in una realtà estesa come Palermo.
Come Rete degli Studenti Medi Sicilia non possiamo che denunciare questa situazione. Invitiamo il governo a rimediare agli errori fatti e invitiamo anche i comuni ad intervenire affinché la situazione di disagio che gli studenti siciliani stanno vivendo in questo momento possa al più presto essere risolta.
Riteniamo impossibile che le attenzioni del governo regionale siano (in linea con quanto fatto in tutta la legislatura) sempre più lontane dagli studenti. Crediamo che l’impegno di un governo che punti alla crescita e allo sviluppo di una regione debba andare nella direzione di chi deve formarsi per costituire la futura classe dirigente.
Abbiamo sempre rimarcato come una politica atta all’applicazione del diritto allo studio debba tener conto di tutte le situazioni che creassero disagi in termini economici e di servizi e di certo non è quello che ha fatto il governo uscente fin ora.
Consideriamo ancora una volta necessario alla luce delle prossime elezioni un netto cambio di direzione a favore di un vero investimento sull’istruzione pubblica rappresentato concretamente da una legge quadro regionale sul diritto allo studio che contenga tra i vari interventi misure efficaci per la garanzia di una rete di trasporti efficiente ed efficace.