Anche l’Assessore Regionale al Territorio Arico’
ha istituito oggi il Parco dei Monti Sicani.
Legambiente Sicilia manifesta tutta la propria soddisfazione per gli esiti del recente decreto del TAR Palermo dello scorso 4 settembre.
Ieri con avviso dell’Assessorato alle Risorse Agricole è stato reso cogente il calendario venatorio 2011-2012 che all’articolo 13 punto 13 dell’Allegato A (pubblicato sulla GURS n.36 del 2011) prevede il divieto di caccia nelle aree della proposta del futuro parco dei Monti Sicani (divieto non previsto originariamente nel calendario venatorio 2012-2013 emanato dall’Assessore Aiello ad agosto e sospeso dal TAR).
Oggi sul sito web dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente è stato pubblicato con conseguente vigenza legale il decreto 113/gab dell’Assessore Aricò che istituisce definitivamente il Parco dei Monti Sicani.
“Vengono così tutelati e sottratti alla caccia circa 44.000 ettari di aree di grandissimo interesse naturalistico – dichiara Angelo Dimarca Responsabile Regionale del Dipartimento Conservazione Natura di Legambiente Sicilia – in parte delle quali era stata consentita dall’Assessore Aiello la preapertura della caccia nei giorni 1, 2 e 3 settembre nonostante molte aree fossero state protette dall’Unione Europea come Siti di Importanza Comunitaria”.
Legambiente ritiene questo un risultato importantissimo perché così prevalgono le ragioni della Natura e dello Stato di Diritto rispetto a tentazioni di usare le interpretazioni sulle sentenze del TAR in maniera strumentale e per fini elettoralistici come sta accadendo in questi giorni.
Continuiamo a istituire Parchi. Salviamo 4 lepri e 4 beccacce e uccidiamo l’economia di decine di comuni ricadenti all’interno dei limiti di queste aree. Quali benefici hanno portato l’istituzione ormai ventennale del Parco delle Madonie e di quello dei Nebrodi? Cos’è migliorato in queste aree da quando sono diventate protette? Nulla. Anzi hanno frenato lo sviluppo economico di decine di comuni ed, ecologicamente parlando, sono state inquinate da centinaia di animali non autoctoni (cinghiali, maiali ibridi e daini) che stanno seriamente distruggendo l’ecosistema e portando alle rarefazione di specie uniche come la lepre e la coturnice siciliana. Bella gestione… Complimenti. Però, hanno dato da mangiare a 4 morti di fame, falliti nella società che sono stati investiti da cariche gestionali di queste aree senza la benchè minima competenza. W il parco dei monti sicani e W aricò.