Aragona (Agrigento)- Venerdì 20 luglio 2012 si è riunita la Commissione Consiliare al Bilancio, Finanze ed Attività Produttive per dibattere sulla proposta di delibera presentata dal consigliere Francesco Pendolino.
Il lavoro fin qui svolto dal Vice Presidente del Consiglio comunale quasi certamente non troverà applicazione, poiché, da quanto è emerso dal dibattito in seno alla commissione consiliare, economicamente il comune di Aragona navigherebbe in acque torbide e tempestose che in qualsiasi momento potrebbero affondarlo definitivamente. Sarà difficile poter chiudere il bilancio di previsione per l’anno 2012 qualora non si riuscisse a reperire 1.200.000euro, mentre l’ammontare delle perdite d’esercizio degli anni precedenti si aggirerebbe intorno ai 5.000.0000 di euro. Una situazione molto pesante se si considera che i problemi di bilancio si risolvono solo localmente e dunque per arrivare all’equilibrio di bilancio saranno i contribuenti aragonesi a dover far fronte ad un passivo di milioni di euro.
In un’intervista del 2010 l’allora sindaco Alfonso Tedesco dichiarò: “Abbiamo ereditato, dalla precedente amministrazione, sei miliardi di vecchie lire di debito più un disavanzo nell’ultimo consuntivo del 2006 di 399.000€; quindi è un problema di deficit, significa che le uscite del Comune di Aragona erano nettamente superiori alle entrate”. Oggi la situazione sembrerebbe immutata.
Si potrebbe pensare che a fronte dei debiti contratti l’ente abbia reso eccellenti servizi alla cittadinanza o avviato la costruzione di importanti opere pubbliche necessarie a favorire uno sviluppo economico del territorio. Purtroppo nessuno degli aragonesi sembra avere questa percezione. Aragona e i suoi cittadini già sofferenti per l’aggravarsi di una crisi che rischia di travolgere l’intera regione Sicilia, presto potrebbero essere chiamati a pesantissimi sacrifici di lacrime e sangue.
Ai lavori della commissione consiliare è intervenuto anche il responsabile del 3° Settore Servizio Economico Finanziario del Comune di Aragona chiamato ad esprimere parere contabile sulla proposta in discussione. La dott.ssa Amato ha espresso parere contabile non favorevole poiché la proposta elaborata e presentata da Pendolino produce un gettito inferiore ai 565.000euro stimati con l’applicazione al massimo dell’aliquota consentita per l’addizionale comunale Irpef. Pertanto, qualora la proposta non venisse ritirata dallo stesso Pendolino ed anzi con le opportune modifiche fatta propria dal Consiglio comunale, la stessa verrà adottata senza alcun parere contabile favorevole sia da parte del responsabile del 3° settore che, da parte del Collegio dei Revisori dei Conti.
La commissione è stata informata che non trattandosi di pareri vincolanti, il Consiglio comunale può approvare la proposta di delibera di Pendolino (nel tentativo di tutelare le fasce più deboli della popolazione – ndr), facendo però bene attenzione perché, qualora sorgessero problemi (non meglio specificati), i consiglieri comunali sarebbero chiamati a risponderne.
Su proposta di sospensione di Francesco Pendolino, il punto in oggetto è stato rinviato a nuova discussione nell’attesa che venga prodotta dalla dott.ssa Amato una dettagliata relazione che illustri la reale situazione economico-finanziaria dell’ente. Per la prossima riunione anche il sindaco Totò Parello è stato invitato a relazionare sui debiti dell’ente, le modalità d’impegno delle somme che perverranno nelle casse comunali dalla tassazione e sull’eventuale piano di rientro del debito.
Se le cifre sciorinate in seno alla Commissione Consiliare corrispondessero al vero, la cittadinanza aragonese, prima di essere chiamata a duri sacrifici, avrà pure il diritto di sapere a quanto ammonta il debito, comprenderne la genesi e come lo stesso sia potuto lievitare all’inverosimile.
Fin troppo spesso si è sentito parlare di spese fatte senza il relativo impegno e maldestri tentativi di rimettere le fatture per servizi già prestati all’ente. Forse prima di mettere ancora le mani in tasca agli aragonesi occorrerebbe una massiccia opera d’informazione che chiarisca loro di chi siano le responsabilità per aver portato il paese sull’orlo del baratto, ma soprattutto perché ci si ostini, nonostante debiti per cinque milioni di euro, a mantenere questo insostenibile stato di fatto.
Totò Castellana
COMUNQUE E FACILE CHIEDERE SEMPRE AI CITTADINI MA CONSIDERIAMO CHE I CIITADINI A VOLER FARE I SAGRIFICI NON HANNO PIU DA DOVE PRENDERLI E POI CHE SERVIZZI DANNO AI CITTADINI I SOLDI PER I DEFICIT LI VADANO A PRENTERE ALTRAVE ABCHE CON UN PIANO DI TAGLI MA NON AI CITTADINI E TROPPO FACILE CHIEDERE SEMPRE
Anche nell’intervista del 2010 il sindaco Tedesco non sapeva quello che diceva a proposito del presunto debito ricevuto in eredità.
Quanto poi a deficit sul conto consuntivo del 2006, è stato dimostrato più volte che lo stesso era dipeso dalla frettolosa cancellazione di residui ancora riscuotibili, poi effettivamente riscossi nell’anno 2008.
Se qualcuno non avesse in tutti i modi sfuggito al confronto, avremmo sicuramente fatto luce sulla reale situazione contabile di quel periodo.
Biagio Bellanca