Il Sindaco di Agrigento Marco Zambuto, in una lettera di risposta ad apposita richiesta dell’Assessore regionale per il territorio e l’ambiente, inviata anche al Presidente Lombardo ed alla Protezione civile regionale, ha fatto il punto sulla situazione del centro storico e sugli interventi concernenti la Cattedrale e la collina su cui si erge.
“Ho precisato alla Regione lo ‘stato dell’arte’ – dice Zambuto – ho fatto presente al nuovo Assessore al territorio ed all’ambiente la storia degli interventi compiuti, che probabilmente, a causa dei continui cambi, non gli sono ben presenti. E non vorrei che dietro alle sollecitazioni per poter spendere i soldi che l’apposita delibera della Giunta regionale aveva destinato per il risanamento del Duomo di Agrigento e della collina non ci sia la subdola volontà di distrarre i finanziamenti per altri scopi e per altri territori.”
Questo comunque il contenuto della nota inviata:
“Si ritiene opportuno esporre alcuni aspetti tecnici, precisando, preliminarmente che la problematica del dissesto della collina di Agrigento e del centro storico è notoriamente datata: non a caso sono numerosi gli studi e gli interventi che in atto vari uffici regionali stanno effettuando al fine di individuare una possibile soluzione tecnica che abbatta e riduca il rischio antropico e naturale.
A tal fine, come è noto, a seguito dell’adozione della deliberazione della Giunta Regionale con cui si destinavano appositi finanziamenti, sono state effettuate varie riunioni, anche presso codesto Assessorato, per confrontare le esperienze e le conoscenze dei vari uffici e sinergicamente produrre uno sforzo ed un’azione congiunta definitivamente risolutiva.
In particolare il Dipartimento regionale della Protezione civile sta ponendo in essere una serie di studi e di indagini che sono assolutamente indispensabili per la definizione dei progetti richiesti. Solo ad ultimazione di tali attività potrà effettuarsi la richiesta progettazione, cosa già anticipata nel corso delle numerose pregresse riunioni inerenti l’oggetto.
Si riepiloga comunque brevemente la situazione.
Alla fine del 2010 si è registrata una riproposizione del dissesto generale ed in particolare della collina con notevole incremento del quadro fessurativo sulle strutture e sulla scalinata del Duomo che hanno portato alla determinazione del Dipartimento citato di avviare, con somma urgenza, un progetto di puntellamento di alcuni elementi strutturali (intervento già eseguito); in tale attività si è previsto anche un rilievo tridimensionale con laser-scanner della struttura muraria al fine anche di rilevare e valutare le connessioni tra il quadro fessurativo e gli interventi invasivi effettuati nei vari anni.
Contemporaneamente si è redatto un progetto di monitoraggio all’interno del Duomo di Agrigento per valutare l’evoluzione del quadro fessurativo anche al fine di valutare un’ulteriore soglia di allarme; tale progetto è stato già eseguito e le letture sono in corso. In atto il Duomo è necessariamente chiuso.
Personale del più volte citato Dipartimento, con l’ausilio di personale di codesto Assessorato e di geologi e speleologi di un’associazione di volontariato agrigentina, ha avviato una ricognizione complessiva di tutte le indagini geologiche e geognostiche ad oggi effettuate. Tale studio, effettuato in sinergia con l’Università di Palermo, ha prodotto ulteriori elementi conoscitivi per l’analisi dell’ammasso geologico e le sue interazioni con le strutture soprastanti per le valutazioni del caso: Infatti da una prima analisi, per esempio, si evidenzia una mancanza di indagini dirette proprio sul versante sottostante il Duomo.
Il Dipartimento ha affidato, e sono in corso, i seguenti incarichi di consulenza: per lo studio geologico del sedime del Duomo (prof. Liguori dell’Università di Palermo); per lo studio geotecnico del versante della collina sottostante (prof. Valore dell’Università di Palermo); per la verifica strutturale della fabbrica del Duomo (prof. Cavaleri dell’Università di Palermo); convenzione con l’Università di Palermo per la lettura degli inclinometri e dei freatimetri (prof. Ziccarello).
Dalle prime analisi tecniche è emerso che in questi decenni gli interventi si sono concentrati sui monumenti e sul Duomo, trascurando le conoscenze geologiche del pendio che è compreso tra il Duomo e la sottostante via XXV aprile.
Il consulente geotecnico ed i geologi hanno univocamente richiesto di estendere le conoscenze anche su tale pendio al fine di poter effettuare, con ragionevole certezza, le verifiche di stabilità del pendio.
Solo dopo una rigorosa analisi di tutti i risultati si potrà determinare il coefficiente di sicurezza del pendio e valutare la reale possibilità di intervento e le relativa modalità.
A seguire, ove possibile, si potranno proporre interventi di consolidamento del Duomo, del Vescovado e della Curia, etc…
Il Dipartimento della Protezione civile ha prodotto una nuova perizia per l’esecuzione di tali ulteriori indagini sul pendio la cui gara è stata celebrata il 20/03/2012; i lavori, avviati il 15/05/2012, saranno ultimati entro la fine di settembre.
Le letture agli inclinometri (giugno 2011 – giugno 2012) mostrano elementi non rassicuranti di spostamenti soprattutto nella zona scalinata ed in quella antistante l’attiguo museo diocesano. Necessitano ancora alcuni mesi di letture per disporre di dati certi e verificabili.
Le letture ai fessurimetri elettrici e manuali (settembre 2011 – luglio 2012), collocati sia nel Duomo che nei fabbricati viciniori, hanno registrato una velocità costante di progressione (1 mm al mese circa) del quadro fessurativo che prefigura scenari di rischio notevoli.
Altra indagine in atto è la verifica, anche con pozzi esplorativi, del piano di posa delle fondazioni del Duomo e delle problematiche strutturali. A tal fine il Dipartimento regionale della Protezione civile ha concordato con il prof. Cavaleri il progetto denominato “campagna di indagini volta ad incrementare il livello di conoscenza dei materiali strutturali e della struttura”. Tale intervento è stato appaltato il 05/03/2012, avviato il 14/03/2012 e sarà ultimato entro la fine di settembre.
Con lo stesso consulente si era già valutata la necessità di realizzare ulteriori puntellamenti soprattutto per la falda della copertura della navata nord del Duomo. Tali ulteriori lavori sono stati ultimati.
Inoltre è in corso di esecuzione un monitoraggio ed uno studio degli ipogei di Agrigento con capofila il Genio civile che, con la collaborazione di uffici ed enti presenti nel territorio, ha avviato un’analisi complessiva di questa realtà che certamente ha anche delle refluenze per alcuni dissesti. Il progetto esecutivo per lo svolgimento delle relative indagini è già stato trasmesso dal Genio civile di Agrigento a codesto Assessorato per il relativo finanziamento già da alcuni mesi. In mancanza di tali indagini la progettazione successiva per il centro storico non potrà aver luogo. Infatti, non a caso, l’ipogeo “Ismani”, sottostante il Vescovado, è coinvolto nel dissesto che rende ormai impraticabile parte del Vescovado stesso, della Curia, etc…
A seguito di quanto sopra riportato sulla necessità, tra l’altro, di tutelare anche i beni storici e monumentali, si ritiene che definiti gli ulteriori studi geologici e strutturali in corso si debba immediatamente dare corso alle progettazioni per il consolidamento del versante della collina e degli ipogei che minano la stabilità di alcune parti del centro storico, per la messa in sicurezza ed il consolidamento del Duomo e fabbricati coinvolti e per la realizzazione di una via di fuga dalla collina stessa.
Tali studi, si ribadisce, non potranno essere definiti se non per il prossimo ottobre (a seguito dell’attività Dipartimento) e nei primi mesi del 2013 (per quella del Genio Civile) se finanziati. Solo successivamente si potrà programmare la necessaria progettazione.”